di MATTEO CORSINI
Ecco a voi l'ultima uscita della preseidente della Camera, Laura Boldrini. "E' giunto il tempo di dare alle donne quello che è delle donne. I candidati sindaci e le candidate sindache tengano a mente anche il bisogno di rivedere la toponomastica delle città, che oggi vede solo il 4% delle strade intitolate a donne, peraltro quasi sempre sante. Eppure l'Italia ha prodotto tante altre donne meritevoli di essere ricordate in tanti ambiti".
Quando il femminismo e il politicamente corretto si incontrano, non può che uscirne qualcosa di patetico. Solitamente la “presidenta” della Camera è politicamente corretta, il che è già piuttosto patetico di suo; quando a ciò unisce il femminismo la cosa non può che peggiorare.
Già il fatto che parli di donne “prodotte” dall’Italia come se si trattasse di beni usciti dal ciclo produttivo di un’azienda rappresenta a mio parere un gol nella propria porta, soprattutto per una che ha la fissa dell'uso di ter
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– John Lott (“More Guns, less Violence”) sul rapporto tra il suffragio femminile e le dimensioni della pubblica amministrazione.
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Perché le donne distruggono le nazioni e le civiltà. Il femminismo ha già distrutto in larga misura la civiltà occidentale. L’islam invece sa imbrigliare la sessualità femminile e quindi è probabile che prevalga sull’Occidente e i suoi uomini femminilizzati.
Il video spiega perché in un regime a suffragio universale è nella natura della donna allinearsi sempre di più con la sinistra.