di GIANFRANCESCO RUGGERI
Alcuni indipendentisti nostrani, quando affrontano la questione debito pubblico italiano, si dichiarano pronti ad assumerne una quota, precisamente la quota parte del territorio di cui vogliono l’indipendenza. Tale concetto è di norma espresso con una certa baldanza e, persino con maggiore baldanza, altri indipendentisti sostengono di non volersi accollare neppure un ghel del debito, così come non manca chi ottenuta l’indipendenza è pronto persino a chiedere i danni allo stato i-tagliano.
In linea teorica mi trovo d’accordo con quanti vorrebbero chiedere i danni, infatti se fossimo in un mondo perfetto popolato da distinti gentiluomini dovremmo essere rimborsati per i danni che l’i-taglia ci ha causato e che ci sta causando, peccato solo che se il mondo fosse veramente popolato da distinti gentiluomini l’i-taglia non esisterebbe e il problema non si porrebbe neanche, peccato solo che i distinti gentiluomini si siano estinti già in epoca prei
Comments are closed.