di LUIGI CORTINOVIS
Partiamo con un sottotitolo adatto: Più di un miliardo in tangenti, centinaia di milioni in retro-pagamenti, controinchieste di avvocati della compagnia e i massimi vertici del gruppo Eni accusati in tre procedimenti diversi.
I lettori dei maggiori quotidiani italiani non lo sono venuti a sapere perché nessuno di quei giornali ne ha parlato, ma c’è un libro-inchiesta da cui risulta che la gestione della più potente azienda quasi-pubblica italiana - l’Eni, - è da anni contrassegnata da intermediazioni occulte, interessi privati in atti aziendali e inadeguatezza di governance.
E ora c’è anche una petizione su Change.org - #Descalzisidimetta - in cui si chiede al ministro dell’economia Giovanni Tria di chiedere le dimissioni dell’attuale amministratore delegato dell’Eni Claudio Descalzi.
Il 31 ottobre scorso è uscito Enigate: i documenti esclusivi sulle tangenti internazionali che l’ente petrolifero è accusato di aver pagato (#Enigat