di GIANLUCA MARCHI
In una recente intervista concessa alla Gazzetta del Mezzogiorno (ARTICOLO-BUTTAFUOCO), il giornalista Pietrangelo Buttafuoco, conoscitore e studioso della Destra e a destra anche orientato, rispondendo alla domanda se la Lega sia ormai il partito nazionale auspicato da Salvini o se al suo interno sopravvivano, o anzi comandino echi dell’evo bossiano, risponde testualmente: “Se la Lega fosse quella di Gianfranco Miglio, di Gilberto Oneto, di Terra Insubre e dei giovani animatori de Il Talebano, per me andrebbe benissimo. Perché tutta questa infilata di immagini è l’esatto antidoto al vero rischio che corre una destra sovranista, populista e qualunquista: diventare il bar sport”.
A me, in qualità di presidente dell’Associazione Gilberto Oneto, tocca precisare in ordine alle idee e alle posizioni del personaggio a cui è dedicato il nostro lavoro prettamente culturale e in parte prepolitico. Nell’immaginario di Buttafuoco, inserire Oneto in quell
Essere di destra non vuol dire essere unitari, vuol dire amare (fra le tante cose) il proprio popolo, il proprio territorio, la propria cultura….. e all’interno dei confini dello stato italiano esistono popoli, territori, culture…. molto diverse fra loro, e Buttafuoco questo lo sa, e credo che lo sappia bene anche Salvini, che fa l’unitario…fino a quando?
Non solo per Oneto, ma anche per me.
Ciao…
Perfetta analisi. Anche se credo che Buttafuoco sia in perfetta buona fede. Solo, rimane difficile pensare ad un numero di intellettuali decisamente a favore dello Stato nazionale, e allora, come per i libertari, la loro ideologia viene assimilata a posizioni più “tradizionali” e per certi aspetti “meno inquietanti”. Saluti cari.