di AMILCARE ALDRICH
Le ultime vicende sull’autonomia riconducono la parabola dei 5 Stelle nel pieno solco dell’italianità, della peggiore italianità già descritta da Tomasi di Lampedusa nel suo Gattopardo: che tutto cambi, perchè nulla cambi. Il movimento è nato sotto i migliori auspici, è partito dal basso, con un sano spirito di rivolta, condito dall’irriverenza dei vaffa e le sue parole d’ordine sono state “lotta ai privilegi” e “meritocrazia”.
Abbiamo presto assistito ad una parabola geografica, il movimento è infatti partito dalla Padania, essendo nato tra Milano e Genova dall’intuizione di Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo, ma è presto diventato il partito dei Di Maio, Bonafede, Lezzi, Trenta, che hanno eletto Fico alla presidenza del Senato e Conte alla presidenza del Consiglio dei Ministri.
Come spesso è capitato nella storia italiana tante iniziative/istituzioni nate in Padania sono poi diventate appannaggio esclusivo, o quasi, della com