di MATTEO CORSINI
Una delle cose che mettono d’accordo pressoché tutti coloro che periodicamente chiedono di essere votati è la richiesta di armonizzare la tassazione a livello europeo, ponendo dei limiti minimi. Da ultimo lo ha ribadito anche il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, secondo il quale “non stiamo parlando di nuove tasse per l'Italia ma al contrario di estensione a livello europeo di misure già esistenti nel nostro ordinamento, per da un lato ridurre la concorrenza sleale e dall'altro rafforzare l'efficacia.”
Effettivamente l’Italia è seconda forse solo alla Francia nel fare da apripista in fatto di nuovi balzelli, pestando anche sull’acceleratore di quelli non nuovi. Da anni ha introdotto una tassa sulle transazioni finanziarie che ovviamente ha prodotto un gettito ridicolo e sta premendo per l’introduzione di una “digital tax”, nell’illusione che graverà sul Google e società simili e non sulle aziende inserzioniste e i consumatori fi
Non riesco a capire perché se uno Stato è amministrato bene e con posa spesa pubblica debba mettere tasse alte sono per non fare concorrenza agli Stati spendaccioni. Lo stesso è per le Regioni italiane: non si capisce perchè se una è amministrata bene e spende poco non possa abbassare le tasse e invece debba regalare i soldi dei suoi contribuenti alle Regioni spendaccione. Invece che un limite minimo alla tassazione, che si metta un limite massimo costringendo così Stati come l’Italia a essere gestiti bene.