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La sovranità monetaria e le solite soluzioni strampalate

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di MATTEO CORSINI Se c’è una categoria che in Italia prolifera in ogni stagione, è quella dei fornitori di soluzioni miracolose e indolori ai problemi della claudicante economia nazionale. Solitamente l’ingrediente principale consiste in una delle tante varianti dell’utilizzo della stampante monetaria, magari opportunamente camuffata sotto altro nome. Tra gli appartenenti a questa categoria vi sono indubbiamente Paolo Becchi e Giovanni Zibordi, che tra monete parallele, monete fiscali e altre varianti sul tema vanno ripetendo da anni che se si stampasse più denaro usciremmo alla grande dalla melma in cui siamo sprofondati adottando l’euro. Per quanto l’euro, come tutte le monete fiat, non sia l’ideale, è pur sempre meno peggio di quello che vorrebbero i nostalgici dell’era pre-divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia, quando la banca centrale monetizzava generosamente il deficit pubblico e periodicamente la liretta andava incontro a svalutazioni nell’illusione d
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3 COMMENTS

  1. Ho la netta impressione che ci si arrampichi sugli specchi.
    Ma soprattutto si parte da una premessa esiziale.
    Che lo stato sia un’entità affidabile, degna di fiducia, sacrificio, obbedienza.
    Lo stato non siamo noi.
    Lo stato sono loro, un branco di politici e affiliati pronti ad ogni atto delinquenziale pur di mantenere ogni leva del potere e fotterci alla bisogna con tasse e leggi liberticide.
    Posso capire i ragionamenti di Becchi e Zibordi solo se ammettono preventivamente di aver fiducia nello stato, nei suoi uomini, nelle sue strutture e nella sua burocrazia.
    Affermano e scrivono che a loro va bene lo stato così com’è ora e che le soluzioni proposte le vedono funzionare in questo stato.
    Allora sono coerenti.
    A me lo statoladro attuale non sta affatto bene.

  2. 20 punti? 99,80 nel 2007 oggi 134 circa sempre rispetto al pil che dire sei forte in matematica. Per il ragionamento se “pompi” a deficit di sicuro aumenti il debito da li a far funzionare l’economia ce ne corre. Per assurdo anche restando nei parametri imposti al 3% di deficit, il debito tende sempre ad aumentare il che è impossibile mantenerlo nel lungo periodo. La prossima mossa “soluzione”? lo ripiani con un bel furto di stato a tutti gli italopitechi ironic mode on”colpa degli evasori dei ricchi speculatori” ironic mode off mia soluzione invece è tagliare le mani allo stato ladro……

  3. OK… La Spagna ha aumentato il deficit pubblico dal 38% al 99% del PIL tra il 2007 ed oggi e prima del 2007 aveva aumentato in modo esplosivo il debito privato che era il DOPPIO di quello italiano (ora è calato, ma è sempre più alto di molto del nostro

    La Francia ha aumentato il deficit pubblico dal 58% al 97% del PIL dal 2007 e in aggiunta ha aumentato il debito privato (aziende, famiglie…) di oltre 30 punti di PIL

    Durante questo periodo l’Italia ha aumentato il debito pubblico di circa 20 punti di PIL solamente e ha ridotto del 25% il debito privato delle imprese da 940 a 650 mld, mentre quello delle famiglie è aumentato solo di poco

    Se guardi quindi i dati del debito privato e pubblico Francia e Spagna hanno pompato centinaia di miliardi nell’economia più dell’Italia, sia tramite i deficit pubblici che in quei paesi erano arrivati al 7% del PIL e hanno sempre sforato il 3% e soprattutto hanno pompato centinaia di miliardi di debito delle famiglie e imprese

    Tanto per dire il sistema bancario francese ha 8mila mld a bilancio e quello italiano meno di 4mila mld.. L’autore del pezzo non ha la più pallida idea di queste cose e farebbe bene a dedicarsi a qualcosa di cui ha qualche nozione

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