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Washington, mi schifano i liberali che si oppongono alla rivolta

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di RICCARDO BASSETTI In tutta sincerità, il 90% delle reazioni a quello che sta succedendo a Washington mi disgusta. Soprattutto se sono reazioni che vengono da ex teapartisti, fellow di sedicenti istituti “liberali” che, in totale franchezza, fanno sempre più schifo o da un’area che potremmo definire conservatrice. Premettendo che non sappiamo ancora molto di quel che sta realmente accadendo (e chissà se con questa stampa lo sapremo mai) e premettendo che, probabilmente, la maggioranza assoluta dei partecipanti saranno conservatori, quindi persone con cui ho pochi punti di contatto, ritengo (sempre che non venga fuori che questa gente stia chiedendo soldi, più “diritti civili” o chissà che altra stronzata) che la manifestazione in corso sia giusta. Anzi, ritengo che sarebbe giusta anche se diventasse una rivolta, specialmente adesso, dopo la morte di Ashli Babbitt, imprenditrice, veterana, donna bianca (probabilmente eterosessuale). Perché ritengo che una rivo
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3 COMMENTS

  1. In ogni caso dopo il volgare assassinio di Ashli, visibilmente NON armata, l’America deve guardarsi in faccia e organizzarsi per la secessione degli stati nei quali la maggioranza dei cittadini NON crede al nuovo ordine mondiale neonazista.

  2. Il problema è che sulle riorganizzazioni di massa e su tutto ciò che è stato imposto dal governo federale, compreso il tenersi Fauci con relativo blocco delle attività e degli spostamenti, bisognava manifestare anche contro Trump. Se ci si limita a protestare per il broglio elettorale (che anch’io credo ci sia effettivamente stato), si finisce per giustificare ciò che non si vorrebbe.

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