di MATTEO CORSINI
Ho già avuto modo di commentare la variante turca della teoria neofisheriana fortemente propugnata da Erdogan e applicata dai governatori pro tempore della banca centrale, pena rimozione dall'incarico, che comunque arriva lo stesso, dato che, evidentemente, nessuno riesce a essere abbastanza zelante.
La lira turca, come prevedibile, continua a indebolirsi a ogni ribasso dei tassi da parte della banca centrale. Da inizio anno si è svalutata del 44% contro il dollaro. L'inflazione non accenna a diminuire, contrariamente alle attese di Erdogan. Il quale ha detto, ritenendo che la lira si indebolisca per una sorta di congiura, ha detto:
"Non appena faremo uscire il nostro paese da così tante trappole e sventure, con l’aiuto di Allah e il sostegno del nostro popolo, emergeremo vittoriosi da questa guerra economica di indipendenza."
Erdogan spera nel magico potere delle esportazioni, dimenticando che la Turchia è anche importatrice. Come in tutte le mani
Tutto meritato.