di EUGENIO CAPOZZI
Nel Regno Unito il governo Johnson - sotto la pressione del SAGE (il loro Cts) e dell'ennesima propaganda mediatica allarmistica sulla variante Omicron - sembra essere sul punto di cedere all'idea di nuove restrizioni oltre il blando "piano B" finora attuato (mascherine al chiuso e green pass per spettacoli oltre i 500 spettatori), comunque già accolto molto male nel Partito conservatore (100 deputati si sono opposti a quelle misure in nome delle libertà fondamentali) e presso una parte considerevole dell'opinione pubblica.
Ma la possibilità di un nuovo lockdown ha scatenato reazioni ancora più dure. A parte le manifestazioni di piazza del movimento "Freedom now", il partito di Johnson sembra sull'orlo di una rottura interna che potrebbe avere conseguenze gravi sulla stabilità del governo. E ieri, in dissenso con la linea di Johnson e del ministro della Sanità Javid, si è dimesso Lord Frost, capo negoziatore post-Brexit con la Ue. Dimissioni di una figur
L’ultima domanda mi sembra alquanto ingenua. Tra l’altro, chi sarebbe in Italia il politico “di spicco”?
Questa illusione assurda del trovare la soluzione attraverso un partito o un politico è davvero scioccante.