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Le “Brigate Rosse” di Tito venute dalla Jugoslavia per fare la rivoluzione

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di REDAZIONE Subito dopo la Liberazione, i comunisti jugoslavi erano davvero convinti che la rivoluzione proletaria fosse possibile anche in Italia perciò crearono nel nostro Paese un’organizzazione clandestina armata di ‘brigate rosse’ che, a dispetto degli accordi di Yalta, dovevano preparare la ‘seconda ondata’ del movimento partigiano. Abili, spregiudicati e coraggiosi gli uomini di Tito non condividevano le posizioni collaborazioniste dei Togliattiani che avevano accettato di integrarsi nel regime capitalistico rinunciando a ‘fare come in Grecia’. Essi credevano fosse possibile prima o poi proseguire la lotta armata, almeno nelle Regioni italiane settentrionali dove era forte la convinzione che il ‘vento del nord’ stesse ancora soffiando. Tuttavia le ‘brigate rosse’ di Tito operarono col pieno accordo e la connivenza dell’apparato ‘secchiano’ del “Partito Comunista Italiano” fino a quando la traumatica scomunica del comunismo jugoslavo da
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