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Lex mercatoria: ovvero il diritto senza stato

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di GUGLIELMO PIOMBINI* La più evidente confutazione della tesi secondo cui il diritto necessita di uno Stato, o comunque di un’autorità centralizzata, è rappresentata dallo sviluppo in età medievale della lex mercatoria, il diritto che i mercanti crearono, diffusero e applicarono superando i confini politici, fuori dall’influenza statale. Dopo la caduta dell’Impero romano il commercio si era ridotto drasticamente, fin quasi a scomparire, ma lentamente si erano formati mercati locali, tra di loro separati da barriere geografiche, linguistiche, culturali, normative, che rendevano difficile la loro integrazione. Per rimediare a queste difficoltà comparvero un gran numero di intermediari, il cui compito era quello di ridurre i costi di transazione migliorando i trasporti, approfondendo la conoscenza di lingue e usanze straniere e sviluppando norme commerciali tendenzialmente uniformi. In questo modo alla fine dell’undicesimo secolo si era già sviluppata una lex mercatoria
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