di REDAZIONE
Li hanno chiamati così. “Percorsi di autodeterminazione, l’esperienza catalana”.
D’altra parte quella catalana è e resta una delle più prossime testimonianze di presa di coscienza che per vincere una battaglia contro lo Stato occorre alzare le bandiere dell’identità. E così, nella terra di sicuro più sensibile alla guerra di trincea per l’indipendenza del Nord, ad Arzignano, distretto vicentino di pelli e concerie che ancora sopravvive all’avanzata della desertificazione artigianale e industriale, l’altro giorno si è parlato di come marciare a ranghi serrati, dove possibile, facendo fronte comune.
C’erano esponenti di Veneto Stato d’Europa, c’erano esponenti catalani delle municipalità e c’era chi sostiene la raccolta di un milione di firme in Europa per l’autodeterminazione del popoli, abbracciando tutte le sigle, le associazioni, i movimenti che vogliono aderire a questa strada possibile per la libertà.
C’erano Joseph Xime