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Fondatori: Gilberto Oneto, Leonardo Facco, Gianluca Marchi

Il podestà non sempre fu garante di “libertas, iustitia ed aequalitas”

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di ENZO TRENTIN Lo sviluppo a tutti i livelli verificatosi nelle città tra la metà dell'XI secolo e i primi decenni del XII, con l'affermazione di una forte coscienza cittadina, dotata anche di propri strumenti di formazione e rafforzata dai cerimoniali pubblici che vanno costruendosi in simbiosi con la chiesa locale (processioni, culto del santo locale, «fabbrica» della cattedrale con fondi comunali, ospedali sovvenzionati, università ecc.), è un dato di fatto che possiamo constatare con grande facilità nelle fonti documentarie. Quelle interne, grazie ai primi statuti e alle cronache pervenutici, e quelle esterne grazie alle registrazioni di viaggio di stranieri, e soprattutto di viaggiatori, arabi ed ebrei in primo luogo, o cronisti forestieri in visita, come il celebre vescovo Otto von Freising, ossia Ottone di Frisinga zio del Barbarossa. La città italiana appare in questi scritti come un luogo di meraviglie perché ricca di ogni mercanzia e abbellita da chiese, palazzi
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