di CARLO CAGLIANI
Quando qualcuno, da tempo, afferma che il ministro Roberto Speranza non può passarla liscia (e con lui tutti i membri del governo Conte, di quello Draghi e le opposizioni stesse) non esagera.
Eppure - come ha scritto Stefano Filippi su "la Verità", «il ministero della Salute ne è sempre stato certo: per combattere a casa i sintomi del Covid-19 non c’è nulla di meglio che tachipirina e vigile attesa. Un’impostazione che non ha riscontri negli altri grandi Paesi europei perché nessuno di essi ha varato linee guida come quelle volute dal Roberto Speranza. E da lui difese anche in sede giudiziaria: ministero e Agenzia del farmaco fecero ricorso al Tar (vincendolo) contro la sospensiva urgente del protocollo. La sospensiva avrebbe lasciato liberi i medici di trattare i casi «in scienza e coscienza» e forse avrebbe fatto comodo allo stesso ministero, che avrebbe potuto togliersi la responsabilità di imporre una terapia domiciliare precisa. Invece no, tach
Corda saponata e lampioni.
Non ci saranno neanche corde e lampioni. Se la magistratura è priva di spina dorsale, figuriamoci l’italica popolazione. Qualora dovesse emergere la verità, ci sarebbe la fila per saltare sul carro dei vincitori. Gli pseudoscienziati si metterebbero ad affermare che “loro l’avevano detto” e gli elettori babbei saranno pronti a sostenere i difensori politici di siffatti opportunisti. La fotografia di Dario Fo in divisa repubblichina l’abbiamo vista solo dopo interminabili e insulsi decenni.
Mi permetto di rispondere alla domanda finale di Carlo Cagliani. Non ci sarà. I giudici italiani per vincere il concorso hanno dovuto dimostrare di essere privi di spina dorsale e la citata vittoria dei neofascisti al TAR ne è la prova. L’unico giudice da auspicare non dovrà essere della giurisdizione di Berlino ma di quella di Norimberga.