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Basta obbligo di mascherine: mozione del deputato Pamini in Canton Ticino

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Martedì 21 giugno 2022 il deputato Paolo Pamini ha depositato la mozione Fino a prova contraria, l’uso delle mascherine generalizzato imposto per decreto esecutivo non è proporzionato ai rischi per la salute che ne derivano

La presente mozione è stata preparata da specialisti del settore biomedico e farmaceutico ticinese e sottoscritta da 286 cittadine e cittadini residenti in Ticino con almeno 16 anni.

Si chiede al Consiglio di Stato:

  • 1. di fornire dati scientificamente consistenti sull’innocuità dell’uso continuativo di mascherine nei bambini;
  • 2. di eseguire uno studio rischi/benefici relativo all’uso continuativo di una mascherina che copre bocca e naso. Lo studio deve essere eseguito da specialisti indipendenti e senza conflitti di interesse e deve considerare l’intero periodo della pandemia, dal mese febbraio 2020 ad oggi;
  • 3. da ora via e fintanto che i cittadini non avranno ricevuto le dovute assicurazioni per la propria salute, di evitare di rilasciare decreti esecutivi volti all’obbligo dell’uso continuativo di una mascherina che copra bocca e naso.

Al centro della mozione stanno pertanto gli obblighi di porto continuativo delle mascherine, in particolare nelle scuole dell’obbligo, sull’esempio di quanto decretato dal Governo cantonale durante gli ultimi due anni. Si veda per esempio la Risoluzione governativa 5688 del 3 novembre 2020 secondo cui a far tempo dal 9 novembre 2020 e fino alle vacanze natalizie è esteso alle scuole medie di tutto il Cantone l’obbligo per allievi, docenti e personale che lavora in queste scuole di portare una mascherina facciale nel sedime e all’interno degli istituti scolastici, nonché all’esterno della scuola per le attività che necessitano di questo ausilio.

La mozione è lo strumento parlamentare con cui si chiede all’Esecutivo di fare (e nel caso in questione anche di non fare) qualcosa. Essa è necessariamente orientata al futuro, e nel caso concreto intende evitare che in futuro vengano nuovamente decretate misure che, a giudizio degli autori e dei cittadini firmatari, non hanno sufficiente base scientifica. In tal senso, la mozione vuole rappresentare un’occasione di critica costruttiva per gli anni a venire.

Rispetto all’uso continuativo delle mascherine, vi sono tre domande cruciali da farsi. Sono efficaci? Sono sicure? La misura è proporzionata?

Dagli studi e dal confronto dei vari paesi risulta il fondato sospetto che le mascherine non proteggano dal contagio e dalla trasmissione e siano dannose sia per la salute umana sia per l’ambiente. A chi è convinto altrimenti si chiede di contestare in modo argomentato e documentato quanto segue.

  • ·Esiste un solo paese al mondo dove l’introduzione dell’obbligo di mascherina abbia ridotto notevolmente il numero di casi? NO
  • ·Nei paesi dove la popolazione ha usato di più la mascherina ci sono stati meno morti? NO
  • ·Nei paesi con più frequente utilizzo della mascherina ci sono stati più morti? SI
  • ·Ci sono evidenze che indicano un effetto dannoso dell’uso delle mascherine? SI
  • ·È possibile che la mascherina causi o peggiori le infezioni? SI
  • ·Cosa è risultato dagli unici due studi randomizzati che sono stati effettuati in un contesto di comunità? Nessuna evidenza di un effetto.

Spesso si sente dire “ci sono tanti studi che…”, ma per valutare le informazioni scientifiche è necessario considerare i livelli di evidenza empirica. In altre parole, gli studi scientifici si suddividono principalmente in due gruppi:

  • ·studi in laboratorio (laboratorio/provetta);
  • ·studi clinici con persone, preferibilmente con un cosiddetto gruppo di controllo soggetto ad un trattamento “placebo”.

Uno studio fatto in laboratorio dà dei risultati di valore ipotetico e dev’essere confermato in una situazione di “vita reale” attraverso uno studio clinico. Lo studio clinico randomizzato confronta in una situazione reale due gruppi di persone: il primo viene sottoposto al “trattamento/oggetto dello studio” e l’altro funge da controllo senza alcun trattamento. L’attribuzione dei soggetti ai due gruppi avviene casualmente in modo da escludere statisticamente altre possibili concause delle differenze di risultato tra i due gruppi. Riguardo alla mascherina nel contesto del virus SARS-CoV-2, sono stati effettuati solo due studi clinici randomizzati sulla sua efficacia nella comunità. Nessuno di essi (studio DanMask e studio bangladese) ha potuto dimostrare l’efficacia delle mascherine per proteggere dal contagio. Si vedano i riferimenti menzionati nella mozione e nel rispettivo allegato.

Prima della pandemiaSARS-CoV-2, non c’erano studi in ambito accademico che dimostrassero l’efficacia delle mascherine come mezzo di protezione contro infezioni virali. L’idea comune nel mondo scientifico era che le mascherine non proteggessero dalle infezioni virali (si vedano gli studi WHO 2019, COCHRANE 2020; OEBM 2020).

Il dato da sottolineare è che allo stesso tempo esistevano già prima del periodo pandemico studi che dimostravano effetti avversi delle mascherine. Anche l’OMS e l’ECDC consigliarono di tenerne conto nelle decisioni sul mascheramento dei bambini: a loro avviso la mascherina non poteva essere l’unica misura. Negli ultimi mesi sono stati pubblicati vari studi in ambito accademico che dimostrano l’inefficacia della mascherina come protezione contro infezioni.

Recentemente sono stati anche pubblicati studi che confrontano popolazioni con intenso utilizzo della mascherina con altre popolazioni con scarso utilizzo della mascherina. Spira 2022 ha confrontato 35 paesi europei e Foegen 2022 ha confrontato le contee del Kansas, USA. Da questi studi risulta che l’utilizzo più intenso della mascherina era inefficace nel ridurre le infezioni ma ha portato ad un aumento della mortalità, nel caso delle contee di Kansas addirittura del 85% in più.

Contemporaneamente a questi, sono stati fatti due studi molto accurati che hanno rilevato sotto la mascherina in adulti e bambini valori di concentrazione di anidride carbonica estremamente alti (ca. 13’000ppm) e al di fuori di ogni limite consentito a scuola (2’000ppm) e persino nell’ambiente di lavoro (max. 5’000ppm).

Ad oggi, nessuno ha mai contestato lo studio scientifico peer reviewed “Una maschera copri bocca-naso è priva di effetti collaterali indesiderati e di possibili pericoli nell’uso quotidiano? ”e nessuno ha dimostrato in modo scientifico che l’uso della mascherina è uno strumento efficace per contenere la diffusione dei virus. Per questo motivo vi è il dubbio fondato che il Governo non sia più nella posizione di proporre la mascherina come panacea per tutti i mali senza dimostrare prima alle cittadine e ai cittadini i fondamenti scientifici delle proprie scelte.

Con la mozione parlamentare si desiderano evitare pericolose ed inutili pratiche, applicate solo perché lo fanno anche altri Cantoni e paesi, considerato che finora le uniche risposte fornite poggiavano su opinioni altrui non verificate in modo scientifico.

Si rimanda alla mozione e al suo allegato che riassume, con le relative citazioni, gli studi scientifici raccolti dagli autori della mozione, della quale il deputato Paolo Pamini si è fatto portavoce formalmente depositandola in aula.

ALLEGATO: MOZIONE DI PAMINI

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