di PAOLO L. BERNARDINI
Che un indipendentista, libertario oltretutto, mostri una qualche simpatia per Casapound, può suscitare se non scandalo, quantomeno curiosità. Premettendo che sono un semplice elettore attivo, il 4 marzo, e premettendo pure che sono e rimarrò un indipendentista veneto, ma prima di tutto un libertario (che talora si modera in liberale-classico), non nascondo che ho tuittato (oh che orribile neologismo), o diciamo pure cinguettato a favore di Casapound, e che li voterò il 4 marzo (vedi immagine a sinistra). Ma le premesse personali sono davvero inutile civetteria, cinguettio piuttosto vano. E allora le premesse, da individuali, devono essere allargate, divenire collettive, e dunque, se non condivise, condivisibili.
L’Italia è allo sfascio. Le strutture politiche sono marce e quelle pubbliche, in generale, e in maggioranza, anche. L’Italia è in stagnazione dal 2000, ovvero da diciotto anni. Il gap tra Sud e Nord cresce enormemente. Mentre un esercito
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