di JORDI MELLA
Dopo lo scontro con il celeste Formigoni, in tanti si sono chiesti che fine abbia fatto Alessandro Cè, il politico bresciano che si appresta a tornare in campo premettendo: "Mai stato secessionista". Cinque anni fa, l'uomo di Castrezzato riponeva per sempre il fazzoletto verde nel cassetto dei ricordi, concludendo la sua carriera leghista con frasi per nulla amichevoli come: "E' diventato un partito di Palazzo, autoreferenziale, che fa solo gli interessi dei poteri forti. Molto interessato ai consigli di amministrazione e poco agli interessi della gente. La Lega è nata contro lo strapotere dei partiti, ora è diventata come gli altri" (1).
I fatti sono ben noti: Cè nel 2007 ricopriva la carica di assessore alla sanità in Lombardia; carica decisamente importante se si considera che quasi il 70 % del bilancio lombardo è dedicato appunto a coprire le spese sanitarie. Le "influenze" che Comunione e Liberazione, il movimento politico-religioso di cui fa parte il P
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