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Che mi dici? “tridico” la solita corbelleria economica a 5 stelle

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di MATTEO CORSINI

Apprendo dall’ANSA che, nel corso di una lezione sulle diseguaglianze nel capitalismo finanziario tenuta alla facoltà di economia della Sapienza di Roma, il presidente dell’Inps Pasquale Tridico ha sostenuto l’opportunità di ridurre l’orario di lavoro a parità di salario mensile.

  • “Siamo fermi in Italia all’ultima riduzione di orario del ’69, non ci sono riduzioni da 50 anni invece andrebbe fatta. Gli incrementi di produttività vanno distribuiti o con salario o con un aumento del tempo libero”.

Che questo signore fosse un genio lo si era capito quando suggerì al M5S che il reddito di cittadinanza si sarebbe pagato da solo, dato che sarebbe aumentato il numero delle persone in cerca di lavoro, il che avrebbe aumentato l’output gap e, di conseguenza, sarebbe stato possibile per il governo italiano aumentare il deficit con il consenso della Commissione europea. Come se il deficit, che diventa debito, nessuno lo dovesse pagare né prima né poi.

Adesso se ne esce sostenendo che bisognerebbe ridurre l’orario di lavoro, a parità di salario mensile, per distribuire incrementi di produttività che non dubito ci siano in taluni casi, ma che in media sono sostanzialmente fermi al palo da due decenni. In pratica Tridico suppone che riducendo l’orario di lavoro a parità di costo le imprese vivrebbero tutte felici e contente e prospererebbero sul mercato internazionale. Immagino anche che a seguito di tale riduzione ci sarebbe un incremento significativo dei posti di lavoro, in uno scenario idilliaco.

Tridico prima di diventare presidente dell’Inps era docente universitario. Questo è lo stato in cui versano le facoltà di economia in Italia…

di VALENTINA CAVINATO

Non siamo nemmeno capaci di far tesoro dei fallimenti altrui. In Francia il socialista Jospin fece la legge delle “35 ore”, che entrò in vigore nel 2000.

In questi diciannove anni gli effetti di questa legge sono stati catastrofici, ma ovviamente non possono fare marcia indietro, altrimenti altro che gilet gialli. Solo nel settore ospedaliero molti medici si ritrovano con 300 giorni da recuperare, una follia, e in quello delle FFOO la musica non cambia. Le 35 ore hanno creato un problema gigantesco.

Siccome nessuno può lavorare solo 35 ore, tutte le ore supplementari vanno pagate come straordinari, o come giorni di recupero, e lo stato, cioè i contribuenti, già nel gennaio 2018 doveva ai lavoratori qualcosa come 4 MILIARDI di €, cifra che non smetterà di aumentare.

Probabilmente i geni italiani che stanno pensando di ridurre l’orario di lavoro, sono come i nostri comunisti, che sostengono da sempre che il comunismo è una cosa meravigliosa, ma che dove ha fallito, cioè ovunque, non sia stato applicato correttamente.

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