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Della paura di cambiare e dell’ignoranza

Da leggere

di STEFANO LIBEY MUSUMECI

Perché l’uomo accetta e continua ad accettare di essere sopraffatto da istituzioni distruttive?

Io penso che la risposta sia da individuarsi nel fatto che la maggioranza degli uomini non sa che cosa succede. L’insipienza è data dalla paura di cambiare. L’uomo resiste al cambiamento perché ignora cosa potrà accadere, e poiché resiste al cambiamento ritiene che occorra continuare a non avere conoscenza. E poiché non ha conoscenza, cioè non sa quello che potrà accadere, resiste al cambiamento.

Ignoranza e paura si alimentano in una spirale vertiginosa che porta al deterioramento più o meno graduale del sistema sociale. Più l’uomo ha paura di cambiare, più tende a essere ignorante. Più è ignorante, più ha paura di cambiare, perché vede nel cambiamento qualcosa che richiede conoscenza.

Egli lascia che siano i sapienti a gestire le situazioni. Egli non li sceglie: semplicemente dato che ha paura, i sapienti devono esistere. Ed essi esisteranno perché lui lascerà che esistano. Ma le situazioni gestite dai sapienti beneficeranno, presumibilmente in primo luogo e soprattutto, i sapienti stessi che le hanno gestite. Più paura e ignoranza sono diffuse, più il beneficio per i timorosi ignoranti sarà ridotto.

Per concludere, vorrei tornare un attimo a quanto ho detto in precedenza: le banche commerciali e la banca delle banche, la banca centrale, costituiscono la causa evidente di ogni collasso economico. La causa evidente — la scenografia fondamentale, come l’ho chiamata. Infatti, la causa profonda, gli attori principali sono la paura di cambiare e l’ignoranza.

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