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Di maio, il “dio mercato” e la dignità

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di MATTEO CORSINI

Difendendo il decreto da lui voluto e per il quale ha coniato l’indegno nome di “decreto dignità”, Luigi Di Maio ha affermato nell’aula del Senato: “E’ giunto il momento di non inseguire più il ‘dio mercato’ ma di cominciare di nuovo a mettere al centro la persona e le sue esigenze”.

Probabilmente Di Maio ha tratto ispirazione da statisti del calibro di Nicolas Maduro o i fratelli Castro, che cose del genere vanno affermandole da sempre, ottenendo risultati disastrosi per le persone che a parole intendono beneficiare.

E non dubito che potrebbe ottenere un plauso da parte del Papa, che non perde occasione per scagliare anatemi contro il mercato (dimostrando di non avere idea, in realtà, di cosa sia il mercato), soffermandosi molto meno su quanto accade nei paradisi socialisti della sua cara America Latina.

Magari Di Maio vuole guadagnarsi una copertina favorevole su Famiglia Cristiana, nella sua continua competizione con la controparte del contratto di governo, Matteo Salvini, recentemente additato come demonio dal settimanale cattolico, e non certo per le sue bislacche idee (di matrice borghiana e bagnaiana) su faccende economiche.

Ma stia tranquillo Di Maio, perché non c’è mai stato alcun culto del mercato in Italia. Al mercato sono state spesso imputate colpe e fallimenti dell’azione politica, e probabilmente sarà così anche quando provvedimenti come il decreto dignità dispiegheranno i loro effetti tutt’altro che positivi per l’economia.

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4 COMMENTS

  1. Il Decreto Dignità che non molti hanno capito il reale effetto e significato, è come il calciatore il quale tira la palla a cucchiaio per ingannare il Portiere che guarda caso è ancora uno della Sinistra. Con il Decreto Dignità che intende rendere più umano il diritto a l’eguaglianza fra gli esseri, riscontriamo ancora tanta resistenza degli appartenenti al Partito Defunto, un raccoglitore di incapaci che avevano creato cittadini di serie A, B, e C, derubati dei loro diritti perché più deboli e quindi più facile a colpire. Con il Nuovo Governo possiamo renderci conto di quanta mierda è stata coperta e ben nascosta per diversi anni sotto ai tappeti e dentro agli armadi. Diamo tempo al tempo fiduciosi di trovarci sulla strada giusta nel combattere quella marmaglia di ipocriti i quali si erano raccolti a formare il Partito dei Privilegiati con Aereo personale, Pensioni personali, Privilegi personali.

  2. Il decreto dignità è statalista e carente di buon senso.
    Brilla la mancanza quasi totale dello strumento Voucher.
    Se il timore era un abuso avrebbero potuto inserire pro-persona un limite di 5-6000€ annui netti, senza distinzioni per i settori di impiego.
    Invece hanno posto limitazioni e specificazioni sul lavoro temporaneo che dissuaderà le aziende dall’assumere a tempo indeterminato e le spingerà a chiudere i rapporti a tempo determinato..
    Di norma chi lavora a tempo determinato dovrebbe avere un costo orario maggiore.
    I sindacati che ci stanno a fare?
    Io sono certo che le aziende sono disposte a pagare di più un dipendente pur di poterlo licenziare qualora non fosse più necessario.
    In ogni caso c’è un solo sistema per facilitare l’impiego a tempo indeterminato,ed è meno tasse alle aziende ed ai cittadini, condito con l’abolizione del sostituto d’imposta.

  3. la dignità è anche guadagnarsi il pane con duro lavoro, non vivere di elemosina seduti sul divano… è quello che hanno fatto tutti quelli che dopo guerre e distruzioni in patria se lo sono cercato lì dove veniva richiesto, per mandare soldi alla famiglia lontana, vedi quelli che poi magari nelle miniere vi hanno trovato la morte, o quelli che pagandosi viaggi su navi sovraffollate raggiungevano amici in terre incolte da coltivare, tipo Argentina…è da mentecatti non riconoscere la differenza tra l’emigrazione di tanti dall’Italia, rispetto all’invasione di quelli che dall’Africa oggi col telefonino in mano raggiungono non richiesti l’Italia notoriamente sconclusionata e in crisi di suo… altro che dignità! si chiama inganno e sproloquio per non dire insulto all’intelligenza e all’evidenza… Si diano piuttosto da fare a organizzare un trasporto decente a chi si reca sul lavoro alle luci dell’alba, che sia un sovraccarico pulmino del mafioso, o un regolare treno di pendolari…

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