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Dopo il crollo di SVB il sistema non è più “resiliente”

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di MATTEO CORSINI

Dopo aver cercato di tamponare il contagio di SVB verso altre banche, le autorità statunitensi credono di aver risolto il problema. O almeno così dichiarano, pur essendo probabilmente consapevoli che non hanno fatto altro che calciare ulteriormente avanti il barattolo.
Il tutto alimentando ulteriormente l’azzardo morale, per esempio fornendo liquidità alle banche valutando i loro titoli al nominale anziché al prezzo di mercato, nonché garantendo integralmente i depositi (anche per decine o centinaia di milioni l’uno) di SVB, quando la soglia del FDIC è di 250mila dollari. Qualcuno dubita che tale estensione della garanzia non sarebbe utilizzata in altri casi del genere?
Ciò nonostante, i depositi hanno continuato a defluire dalle banche, soprattutto di dimensioni piccole e medie, verso fondi monetari o banche più grandi. Inevitabile che questo abbia accelerato la contrazione dei crediti, che rappresentano il principale asset proprio nei bilanci delle banche regionali. Contrazione che, peraltro, non dovrebbe stupire nessuno, essendo in corso una riduzione degli stimoli monetari dopo diversi anni di politica ultra-espansiva.
Non mi aspetterei dichiarazioni preoccupate da parte delle diverse autorità coinvolte per quanto sta accadendo, ma almeno non troppo mendaci. Per esempio, il presidente Joe Biden ha affermato:
  • Abbiamo preso azioni decise per stabilizzare il sistema bancario senza mettere a rischio i contribuenti. Il nostro sistema bancario è ora più resiliente e stabile.”
C’è da avere seri dubbi sul fatto che il sistema sia più resiliente e stabile. Soprattutto, non è per nulla vero che i pagatori di tasse non siano stati messi a rischio. Probabilmente Biden si riferisce al fatto che l’estensione della garanzia sarà finanziata aumentando i contributi a carico delle altre banche. In sostanza, il conto sarà pagato da azionisti e clienti delle altre banche, che sono anche pagatori di tasse.
Ma sarebbe illusorio supporre che, a colpi di estensione senza limiti della garanzia sui depositi, non vi sia alcun rischio per i pagatori di tasse. Tale garanzia sarebbe di fatto efficace solo formalmente, ma a costo di una potenziale iperinflazione, dato che, inultima analisi, solo l’emissione illimitata di base monetaria potrebbe garantire una coprtrua illimitata dei depositi.
Dubito che la perdita di potere d’acquisto sia un modo per porre a riparo i pagatori di tasse.

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