di PIETRO AGRIESTI
Non siamo formiche
In generale la libertà di ogni individuo di agire come crede rende estremamente difficile, se non impossibile, che tutti collaborino consapevolmente ad un unico piano collettivo. Più è grande, articolato, omnicomprensivo, e più parte della vita coinvolge, più è irrealizzabile.
Le persone hanno bisogni, desideri, preferenze, piani propri e divergenti. E differiscono per caratteri, propensione al rischio, previsioni sul futuro, priorità, interessi, paure, orizzonti temporali, circostanze personali, interpretazioni del mondo, etc… tutte queste differenze non possono essere costrette dentro un unico piano collettivo se non con estrema violenza, per poco tempo e con risultati disastrosi.
Sottolineare questo però non significa sostenere che esistano solo piani individuali. I piani delle persone non sono per forza individuali e anzi spesso sono condivisi fra molte: una famiglia, un’impresa, un negozio, una squadra sportiva, un clu
Ammettiamo (ma non concediamo) che esistesse un geniale pianificatore in grado di portare da 100 a 120 il mio reddito di persona libera costringendomi a seguire un piano centralizzato. Io mi “accontento” di 100 e mi godo la libertà. Per cui qualunque baggianata mi raccontassero i pianificatori la respingerei non cortesemente al mittente.