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Ghigliottina e altro ciarpame in costituzione, tutto contro i cittadini

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di FABRIZIO DAL COL

ghigliottina-parlamentareNon bastava la larga maggioranza dei Senatori che ha votato la legge sull’immunità ed ecco spuntare un parere favorevole su un’altra legge. E’ stato infatti  presentato un emendamento teso a modificare l’articolo 71 della Costituzione che recita : “L’iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascun membro delle Camere ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale. Il popolo esercita l’iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno 50mila elettori, di un progetto redatto in articoli”. In sostanza, si tratta del diritto politico dei cittadini sulla partecipazione popolare, che come leggete sopra, è sancito dalla “magna carta” italiana.

Ora, in base all’emendamento di cui sopra, a firma Calderoli-Finocchiaro (gli stessi dell’immunità, comunque appoggiata dal governo), ovvero quelli dell’Inciucio “clandestino” e abituati a riempirsi la bocca con il termine democrazia, le firme necessarie  per presentare una legge di iniziativa popolare, che fino a ieri erano 50.000, ora diventano 250mila. Nel dispositivo articolato e super burocratizzato, viene aggiunto che queste leggi dovranno essere discusse ed eventualmente approvate “nelle forme e nei limiti stabiliti dai regolamenti parlamentari”, rimandando la definizione di questi tempi alla modifica dei regolamenti parlamentari.  Insomma,  nemmeno la Democrazia Cristiana degli anni 80 è mai riuscita a proporre un “aborto normativo “ di tale portata, soprattutto se in spregio della sovranità popolare così come è stato previsto dal provvedimento di cui sopra.

Alla luce di ciò, e in preparazione delle prossime elezioni politiche, non vorremmo vedere ora una nuova “impalcatura” politica : queste manovre ad “alta quota” servono solo a evitare che alle prossime elezioni spariscano i partiti “ cespuglio” delle due coalizioni e in realtà, all’oscuro di ciò che si aspettano i cittadini, alla rinascita della nuova D.C. attraverso i piccoli partiti che diventerebbero le correnti delle due coalizioni. Senza dubbio è un quadro politico da brividi, ma considerato che l’assuefazione degli italiani al voto aumenta in continuazione,  e che la necessità dei partiti di serrare le fila per non sparire diventa impellente, anche questo quadro politico  potrebbe diventare ora l’unica strada percorribile.

Ma oltre all’articolo che abbiamo menzionato sopra, viene modificato anche l’articolo 72, ovvero quello sui procedimenti abbreviati per l’approvazione dei disegni di legge. In sostanza, si sono creati  una norma ad hoc, che prevede una corsia preferenziale per i disegni di legge che il governo indicherà come “prioritari” e che dovranno essere discussi e votati entro 60 giorni dalla richiesta dell’esecutivo. Non solo. La famigerata ‘ghigliottina’ (il voto immediato della legge, chiudendo la discussione parlamentare) fa il suo ingresso nella Costituzione.

Il testo dell’emendamento: “Il governo può chiedere alla Camera dei deputati di deliberare che un disegno di legge, indicato come essenziale per l’attuazione del programma di governo, sia iscritto con priorità all’ordine del giorno e sottoposto alla votazione finale entro sessanta giorni dalla richiesta. Decorso il termine, il testo proposto o accolto dal governo, su sua richiesta, è posto in votazione, senza modifiche, articolo per articolo e con votazione finaleEsclusi i disegni di legge di riforma della Costituzione, di ratifica dei trattati internazionali e per l’approvazione di bilanci e consuntivi.

E queste sarebbero le priorità per gli italiani? Se gli italiani  le riterranno tali, e questa volta non lo credo proprio, stante la situazione cronica di malessere collettivo che continua a dilagare, mi sa che gli espedienti inventati dalla politica per salvarsi non basteranno.

 

 

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