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Giusnaturalismo rothbardiano, in opposizione allo Stato

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di PAOLO ZANOTTO Con l’avvento della modernità si verificò quel totale capovolgimento per cui il re divenne supra legem in quanto era lui stesso a farla: si passò, cioè, dal dicere legem al condere legem. Una siffatta statualizzazione del diritto o, comunque, tale sua riduzione ad un semplice comando del sovrano, che legittimava, così, lo jus non già nello justum, bensì nello jussum (libertini francesi e Hobbes), corrispose ad una profonda rivoluzione culturale e spirituale – che, dalla Riforma, investì anche l’organizzazione della società, laicizzandola –, la quale aveva come elemento centrale la volontà basata sul principio sit pro ratione voluntas. Tale iato nella storia del pensiero e delle istituzioni politiche trova una sorta di trait d’union conativo nel rinnovato interesse per quell’esigenza di giustizia e di tutela dei diritti individuali – già intrinseca, per certi aspetti, alla precedente concezione corporativo-cetuale della giurisprudenza del
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