di MATTEO CORSINI
Se in Italia la pressione fiscale è molto alta, anche in Francia i pagatori di tasse non se la passano affatto bene. All’ennesimo balzello imposto dal socialista (sotto diversa etichetta) Macron, questa volta sui carburanti per finanziare una transizione alle energie “pulite” (personalmente le tasse con la giustificazione politically correct mi risultano perfino più indigeste delle altre), si è generata una rivolta da parte di un cospicuo numero di tartassati.
In spregio di ogni logica e buon senso, Macron ha accompagnato la misura con una riduzione del limite di velocità sulle strade extraurbane, portandolo a 80 km/h. Misura contro il buon senso perché le automobili oggi consentirebbero con la stessa sicurezza di viaggiare a velocità superiori, non inferiori, rispetto ai decenni scorsi. Misura, quindi, che non può avere altra reale finalità se non quella di in
in nome dello stato hanno fatto stragi enormi i francesi, tanto imitati dai nostri intellettuali della penisola che hanno favorito stravolgimenti dal settecento ad oggi… perfino i tedeschi, odiati per la schoa in tutto il mondo hanno imitato i francesi che fecero di peggio contro i vandeani… tutto nascosto, tutto dimenticato! perfino Giulio Verne che era bretone non potè veder pubblicato dal suo editore un suo racconto lì ambientato: Il Conte di Chateleine, che vede l’uscita tradotto in Italia solo recentemente da una casa editrice minore… i francesi? sempre eccessivi e sempre perdonati… noi invece sempre ripresi, e i primi a farlo e a dare l’avvio per una critica di esterni li abbiamo in casa… appunto, una casa che non è comune, perché non lo è mai stata!…e dovremmo prenderne atto una buona volta, sennò saremo sempre oggetto di zimbello da tutti in Europa…