di ENZO TRENTIN
È capitato un po' a tutti d'ascoltare, in luoghi diversi ed involontariamente, qualche discorso fatto dai vicini. Ciò che qui, a memoria, riporteremo è quanto abbiamo udito alcuni giorni fa in Campo San Polo a Venezia. C'erano Toni e Nane, ed un nutrito gruppo di persone.
Il gruppo di veneziani: «Vogliamo vivere in un paese normale; vogliamo che ci venga data soddisfazione.»
Toni: «Allora seguitemi, e scolteme amici. Nane, ti va dall’altra parte; dividiamo il gruppo. Coloro che vogliono udire me parlare, restino qui; quelli che vogliono sentire Nane, vadano con lui, e sarà resa pubblica ragione della situazione attuale.»
1° Veneziano: «Mi vogio sentir parlar Toni.»
2° Veneziano: «Io voglio udire Nane, poi paragoneremo le ragioni che ci rendono ascoltandole ora separatamente.»
Toni con alcune persone si fanno da parte.
Nane con quelli rimasti comincia a parlare: «Ste boni e pazienti sino alla fine. Veneti, compatrioti, e amici! Scolteme pe
Marcantonio Trentin torna a ribattere i suoi concetti legati al problema dell’indipendentismo che secondo lui non vengono affrontati da coloro i quali, facendosi interpreti del malcontento generale, auspicano un Nuovo Stato e propongono le loro persone come realizzatrici di questa “impresa”.
“Si fa presto rilevare le cose che non vanno in Italia e nel Veneto”, sostiene Marcantonio, “non è enumerando le cose che non vanno che ci si può appellare ai cittadini votanti”, queste già sono evidenti alla gente che per la impossibilità di affrontarle, a volte, si toglie la vita; quello che si chiede a chi ha l’ambizione di rappresentare il “pubblico” votante sono le soluzioni ai problemi che ci hanno condotto a questo limite, soluzioni che non vengono mai fornite: i problemi li conosciamo già; li conoscono tutti, SERVONO LE SOLUZIONI e le RISOLUZIONI!
È riduttivo appellarsi al Gonfalone, a San Marco, e lasciare a questo la determinazione del problema, a quest’Immagine come se questa potesse, miracolosamente, appianare tutti i problemi.
Ci vuole PROGRAMMAZIONE, ripete Marcantonio.
Programmare una Costituzione o una Legge che fornisca, almeno in via transitoria, i diritti e le facoltà di ogni cittadino nel Nuovo Stato: Leggi penali e civili, politica della scuola, per la sanità,
le … pensioni!
Su questi argomenti si imbastisce un “PROGRAMMA ELETTORALE”.
Né è possibile fare affidamento su Zaia: non ha la capacità e, se l’avesse, non ne avrebbe la possibilità.
Non ha la possibilità, né capacità, né, aggiungerei, la voglia; In Regione giacciono due differenti proposte di “referendum”, la prima che vorrebbe sottoporre ai cittadini elettori il quesito sull’indipendenza, il secondo su un tipo più spinto di autonomia rispetto a quello che esiste adesso.
Il primo costerebbe alla Regione 14 milioni di €, il secondo di € ne costerebbe appena 4.
Come si spiega la differenza di costo che separa due medesime consultazioni se non volendo opporre un impedimento economico al quesito referendario più risolutivo?
La Catalonia ha una “autonomia” molto più estesa della Regione Veneto, la Catalonia ha una Polizia regionale, mantiene le proprie Università, dispone di molti più soldi di quanti ne abbia il Veneto per far fronte alla salute pubblica, non di meno chiede l’indipendenza!
La Catalonia, ma anche la Scozia, ha maggior autonomia rispetto al Veneto.
Maggior autonomia che si può valutare nella stessa proporzione che esiste nel costo dei due referendum che la Regione (Zaia e Compagni), ci indicano per indurci alla scelta “minima”!
E questi sarebbero veneti?!
A considerare quanto poco le cose cambierebbero con questa “mini soluzione” giova ricordare che, perfino la PD Moretti, candidata alla Regione, si dice disposta a “battersi” per una … maggiore AUTONOMIA.
Il Partito centralista, per definizione, nella figura della sua candidata si dichiara “AUTONOMISTA.
Quindi si andrebbe verso una maggiore AUTONOMIA, il che consentirebbe di lasciare le cose come stanno.
Insomma non ci promettono la libertà dalla schiavitù, ma una forma edulcorata di “Servitù della Gleba”.
Siamo ancora liberi cittadini?
O non è tradimento questo! Tradimento della DEMOCRAZIA?!