di GUGLIELMO PIOMBINI
L’idea di Alberto Mingardi di tradurre e curare, per la casa editrice Liberilibri di Macerata, L’uomo contro lo Stato di Herbert Spencer (2016, pp. 296, € 20,00) è opportuna per due motivi: perché le precedenti traduzioni italiane sono difficilmente reperibili, e perché offre una fresca prospettiva di rilettura di un pensatore popolarissimo ai suoi tempi, ma oggi poco ricordato. Questa nuova versione contiene in più anche Il giusto ruolo del governo, un’opera giovanile nella quale Herbert Spencer (1820-1903) espose per la prima volta i suoi ideali politici liberali e individualisti.
Nella sua magnifica introduzione Alberto Mingardi, che al pensiero politico di Spencer aveva già dedicato una monografia accademica in lingua inglese pubblicata da Bloomsbury nel 2011, presenta al lettore un completo ritratto biografico e intellettuale del filosofo inglese e chiarisce gli aspetti più discussi del suo pensiero, dimostrando che Spencer era un autenti
Complimenti Guglielmo! Un saggio bellissimo, con un ritratto della figura di Spencer che gli rende finalmente giustizia! Va ricollocato al posto d’onore che gli spetta fra i grandi liberali!
Grazie Pietro per il tuo giudizio lusinghiero
Ci vuole poco per essere contro lo stato: da schiavo del cittadino e’ passato a padrone assoluto.
Non mi si dica che si vota e tutte quelle balle li’ per passarmi da idiota.
Magari anche, che abbiamo la carta piu’ bella del mondo e se lo dice un comicone…??
Basta vedere quel che succede (oggi) nelle cosiddette democrazie per capirlo: se lo si vuole vedere e capire.
Mettiamo che non ci si arrivi a fare un certo pensiero e cioe’ di vedere lo stato come un SUPERIORE. Meglio un CAPO’..?
Io so che tutto dipende se allo stato piace e va bene, il mio comportamento, allora io sto, posso stare tranquillo, altrimenti, meglio girare con un avvocato a fianco.
Non una pistola tipo ai tempi dei cow boys, ma un avvocato come arma di difesa. Gia’, tempi nostri.
Si e’ in pericolo tout court e il numero uno, il piu’ pericoloso, e’ proprio e davvero lo stato..!
Questa specie di organizzazione al magna magna, se volete, e’ e si chiama anche democrazia.
Voti perche’ ti hanno dato questo diritto, ma poi, fatte le tante X (iks) sei solo lo schiavo che deve UBBIDIRE e SOPRATTUTTO PAGARE..!!
Lo chiamano, i piu’ dotati, pogresso democratico.
Almeno la scala mobile ci ridiano..! Tanto poi la matematica la gestiscono sempre loro: i dipendenti dello stato che fanno da PADRONI perche’ eletti. Gia’, da noi..!
E non abbiamo scampo: dobbiamo andar a votare solamente per legittimarli. Non pr mandarli a fare quello he vogliamo noi… campa cavallo.
Dai. Studiamo un nuovo sistema… perche’ cambi qualcosa, altrimenti: basta chiagnere a josa e sotto di questi e poi sotto ai nuovi arrivati. Magari ci cambiano pure religione per tenerci piu’ buoni.
SALAM