venerdรฌ, Aprile 26, 2024
9 C
Milano

Fondatori: Gilberto Oneto, Leonardo Facco, Gianluca Marchi

I “fondi di coesione europei” che tanto piacciono ai “prenditori”

Da leggere

di MATTEO CORSINI

Di recente mi รจ capitato di leggere sul Sole 24Ore un articolo che rendeva conto di uno studio commissionato dal ministero dello Sviluppo economico polacco relativo ai cosiddetti fondi di coesione europei che, in parole povere, consistono un una redistribuzione di risorse dai pagatori di tasse di certi Paesi ai consumatori di tasse di altri Paesi dellโ€™Unione europea. Lโ€™idea di fondo รจ che questi trasferimenti beneficino anche i Paesi contributori, mediante il canale delle esportazione verso i Paesi beneficiari: โ€œDi ogni euro di fondi europei speso nei Paesi dellโ€™allargamento, 80 centesimi โ€œtornanoโ€ nei vecchi Stati membri, i 15 che costituivano la Ue prima del 2004. รˆ il valore aggiunto comunitario della politica di coesione, che travalica i confini degli Stati membri beneficiari e si riverbera anche nei Paesi โ€œdonatori nettiโ€, quelli per i quali il saldo tra dare e avere nei confronti dellโ€™Unione รจ negativoโ€.

Detto che, nel caso dellโ€™Italia, di oltre 17 miliardi ne tornerebbero come esportazioni verso i Paesi beneficiari (tutti dellโ€™Est) meno di 9, ecco cosa vorrebbe concludere il rapporto: โ€œIl ragionamento che รจ alla base del documento รจ abbastanza semplice: i progetti infrastrutturali, energetici, ma anche ambientali e di ricerca cofinanziati dai fondi Ue nei quattro paesi prima di tutto migliorano le condizioni economiche locali e stimolano la domanda aggregata domestica che fa aumentare il Pil, spingendo sia i consumi finali che gli investimenti. Questo fa aumentare le importazioni dirette (legate ai progetti) e soprattutto quelle indirette, di cui beneficiano in primo luogo i principali partner commercialiโ€.

Quello che trovo sommamente scorretto in questo elogio del keynesismo transnazionale รจ considerare i Paesi come se fossero un unico soggetto. In realtร  i prenditori di questi fondi non corrispondono allโ€™intera popolazione dei Paesi beneficiari, cosรฌ come i beneficiari โ€œdi ritornoโ€ nei Paesi contributori non รจ detto che siano gli stessi sui quali grava lโ€™onere relativo ai contributi ai fondi di coesione. Anzi, ben difficilmente lo sono, se non in minima parte.

Almeno si evitasse di raccontare a chi paga il conto che il tutto รจ a suo stesso vantaggio.

Correlati

1 COMMENT

  1. Da italiano residente a Varsavia, non posso che essere d’accordo. Purtroppo molti polacchi non si rendono conto come questi fondi non facciano altro che alimentare la logica statalista distorcendo pesantemente il mercato, con tutte le conseguenze nefaste che questo comporta. Quando mi capita di argomentare sul fatto che la tanto paventata chiusura dei fondi europei sarebbe una benedizione non solo per chi questi fondi li eroga ma anche per chi li riceve, mi guardano come se fossi un marziano. Detto questo, qui in Polonia esiste fortunatamente una minoranza libertaria piuttosto agguerrita anche politicamente che questi concetti li ha ben chiari. Una cosa che in parte mi conforta

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Articoli recenti