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I medici diverranno operatori terminali di qualche algoritmo

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di FRANCO CAGLIANI

Senza alcuna ragione scientifica, per lo meno di quello che era l’«arte medica» fino a poco più di un anno e mezzo fa, risulta necessario, vista l’assenza di risultato delle prime due dosi, per qualche Mengele reincarnato in(o)culare nuovamente i sanitari, sotto il ricatto di non poter più dare da mangiare alla propria famiglia.
L’ente criminale che risponde alla sigla CDC raccomanda, per ora, agli immunocompromessi una dose addizionale di terapia genica ad mRNA a partire dal 28° giorno seguente la seconda dose.
 
E i medici che dicono? A che servono, a che serve la laurea in medicina nel 2021?
La risposta me la dà personalmente uno dei più prestigiosi accademici italiani, direttore editoriale di riviste mediche internazionali, nel board direttivo delle associazioni internazionali di categoria. Eccola:
  • “Grazie per l’attenzione (ndr alla mia relazione) e il lungo commento. Riassumo brevemente : quest’anno festeggio i 40 anni di laurea in medicina. Scienza che è degenerata in questi ultimi periodi, segno di una più generale decadenza. Avremo medici che non sanno ragionare/interpretare, ma operatori terminali di algoritmi comandati dalla intelligenza artificiale. Povera umanità vedremo, almeno che non intervenga un fattore «correttivo». Un cordiale saluto”.
Un futuro a dir poco triste e a tinte fosche.

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