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I rivoluzionari da salotto piangono il dittatore cubano

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di MATTEO CORSINI Poteva mancare la voce di Fausto Bertinotti? "Ho ben presente il lato oscuro del castrismo. Noi contestammo le condanne a morte e per un periodo sospendemmo i rapporti. Ma non dimentichiamo il resto". Fidel Castro è morto. Aveva 90 anni, 12 in più della speranza media di vita di un cubano. Nei giornali di domenica la notizia ha avuto un risalto enorme: in alcuni casi si sono superate le 10 pagine. Hanno nettamente prevalso i commenti parzialmente o totalmente assolutori, e uno dei sostantivi associati con più frequenza a questa persona è stato “eroe”. Ma quale eroe costringe i supposti beneficiari del suo eroismo a oltre mezzo secolo di dittatura, facendosi da parte solo per motivi di salute e lasciando le redini (almeno formalmente) al fratello minore? Come si fa a considerare quell’uomo null’altro che uno dei tanti dittatori del XX secolo? Non che tutto questo mi abbia stupito: con i tiranni che si ispiravano al socialismo c’è sempre stata un
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3 COMMENTS

  1. La quantità di parole di ogni genere, pro e contro Castro, pronunciate per la sua morte, è direttamente proporzionale soltanto all’assenza dell’idea di Libertà che ha reso e mantiene schiavi inconsapevoli, miliardi di persone in ogni angolo della terra. Cuba compresa.

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