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Il metodo cinese schiaccia honk kong: estradizione, delazione e pugno duro

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di REDAZIONE

Il Senato ha approvato all’unanimità un progetto di legge che autorizza sanzioni contro dirigenti cinesi e di Hong Kong, nonchè le banche che fanno affari con loro, per la stretta di Pechino sull’ex colonia britannica. Ora il provvedimento passa all’esame della Camera, dove la maggioranza è in mano ai Dem.

Fatto sta, che la ghigliottina cinese comincia a scendere su Hong Kong, la città stata che per anni è stata un baluardo di libertà occidentale a ridosso della tirannia comunista dei musi gialli. Insomma, ogni timore sulla nuova legge sulla sicurezza nazionale erano giustificati. I primi dettagli diffusi dalla Xinhua confermano infatti che la norma scritta dal regime cinese, che verrà inserita direttamente nella Costituzione di Hong Kong saltando l’approvazione del Consiglio legislativo della città, prevede l’apertura di un Ufficio per la sicurezza nazionale gestito da Pechino a Hong Kong, l’istituzione di una forza di polizia (speciale?) cinese in città e la cancellazione dell’indipendenza della magistratura.

Come scrive Leoni Grotti su il Tempo,

  • “La legge introdurrà nuovi reati per punire quegli atti e quelle azioni che costituiscono secessione, sovversione, terrorismo e interferenza straniera a Hong Kong. Non è ancora chiaro che cosa, nel dettaglio, verrà punito anche se l’interpretazione di questi crimini nel continente non fa che aumentare la preoccupazioni nei residenti della città autonoma. Di sicuro, però, sarà Pechino a «esercitare la giurisdizione» sui casi di sicurezza nazionale «in particolare circostanze». Questo significa, secondo l’interpretazione della Cnn, che chi viola la legge in modo significativo potrebbe essere portato in Cina, processato e detenuto in Cina”.
  • ADDIO INDIPENDENZA DELLA MAGISTRATURA
  • Al di là dei «casi particolari», il governatore della città (scelto da Pechino in base dal sistema attuale) sarà incaricato di selezionare alcuni giudici tra quelli di Hong Kong per giudicare le persone indagate di aver violato la legge. Dai dettagli rivelati da Xinhua, si evince anche che qualora le leggi della città autonoma e quella approvata da Pechino entrino in conflitto, sarà questa seconda a prevalere.
  • Anita Yip, vicepresidente dell’Associazione degli avvocati di Hong Kong, ha dichiarato che «non si era mai sentito» a Hong Kong che il governatore potesse selezionare i giudici in base a criteri sconosciuti: «Uno dei nostri capisaldi è l’indipendenza della magistratura. L’interferenza del capo esecutivo è difficile da accettare». Johannes Chan, rinomato come decano della facoltà di legge dell’Università di Hong Kong, ha fatto un paragone efficace per spiegare perché il principio è preoccupante: «È come se fosse il querelante a scegliere il giudice. In base a quali criteri, inoltre, il governatore selezionerà i giudici? Nazionalità, patriottismo o altri fattori?».
  • POLIZIA SEGRETA CINESE IN GIRO PER LA CITTÀ
  • La Cina inoltre, nonostante sia espressamente vietato dalla Costituzione di Hong Kong, aprirà nella città autonoma un Ufficio per la sicurezza nazionale dotato di propri agenti che fornirà informazioni alla polizia locale sui cittadini che violano la legge sulla sicurezza nazionale. Una sorta, insomma, di polizia segreta che monitorerà i cittadini costantemente.
  • Come si possa ancora parlare, a fronte di questi sviluppi, del modello «Un paese, due sistemi» è un mistero. Come dichiarato dal massimo esperto di giurisprudenza cinese, Jerome Cohen, «il passaggio (di Hong Kong dal Regno Unito alla Cina, ndr) è diventato una presa del potere da parte della Cina».
  • «EDUCAZIONE PATRIOTTICA» E DELAZIONE
  • Come se non bastasse, secondo Ken Chu, membro della Conferenza politica consultiva del popolo cinese, ha scritto sul South China Morning Post non solo che la nuova legge sulla sicurezza nazionale dovrà essere «imparata a memoria dagli studenti» grazie a un corso obbligatorio di «educazione patriottica» che «inculchi una visione corretta della Cina continentale», ma che dovrà renderli «sempre vigilanti verso i potenziali danni causati da altri». Se non è un incitamento all’indottrinamento e alla delazione, poco ci manca. A conferma che tutte le libertà di Hong Kong sono ormai a rischio.

Tutto ciò è semplicemente raccapricciante. L’orologia della storia ha fatto un salto all’indietro di almeno un secolo!

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