di LEONARDO FACCO Nell’invito che l’associazione “Il dito nell’occhio” ha divulgato per convincervi a partecipare alla giornata di oggi, c’è una frasetta che mi ha ispirato, questa: “Può bastare un giorno per perdere la libertà e possono essere necessarie molte generazioni per riuscire a ottenerla di nuovo”. Oggi e fuori da qui, chi celebrerà il 9 novembre 1989 (per indole, io sarei più portato a festeggiare il FIFTH OF NOVEMBER di Alan Moore, ma tant’è), vi narrerà la storiella della caduta del muro di Berlino come crollo dell’impero comunista e molti di quelli che lo racconteranno tralasceranno magari di dirvi che fino al giorno prima erano comunisti; anzi rimarcheranno con orgoglio che loro, a quei tempi, erano già dei convinti democratici. Ecco democratici appunto, come lo era la Germania orientale, come lo è il Venezuela di Hugo Chavez, dove è bastato un giorno (il 6 dicembre 1998) per perdere la libertà! Ringrazio Andrea Babini per aver ricordato che il sottoscritto, in questa landa di parassiti e…
IL MURO DI BERLINO E I CALCINACCI BOLIVARIANI
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