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Il paragone tra Milei e Trump non regge. Le repubbliche baltiche sono un esempio migliore

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di FEDERICO N. FERNANDEZ* Dopo le primarie, una narrazione prevalente ha dipinto il candidato presidenziale argentino, Javier Milei, con lo stesso pennello dell'ex presidente americano Donald Trump. Ma farlo significa fraintendere la visione e i principi di Milei. Le somiglianze superficiali tra Milei e Trump possono sembrare evidenti all'osservatore casuale. Ma scava più a fondo e la distinzione è chiara. Javier Milei non è una semplice figura populista in cerca di attenzione con discorsi polarizzanti. È, in sostanza, un riformista radicale desideroso di recidere i legami con il ciclo di declino che ha afflitto l'Argentina da quando il peronismo è salito al potere nel 1946. Milei non si illude che il sistema esistente possa o debba essere salvato. Le sue ambizioni non consistono nel compromettersi con le strategie populiste che storicamente hanno fallito l'Argentina. Una nazione in crisi Per comprendere la vastità del declino dell'Argentina, consideriamo il destino del
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