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Il raccapricciante sistema di credito sociale cinese, la neo-“Rivoluzione Culturale” che piace all’Italia

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di DR. JUNHUA ZHANG La Rivoluzione Culturale degli anni '60 fu un tentativo di Mao Zedong per regolare il modo di pensare e il comportamento delle persone. I cittadini furono costretti a leggere la "Bibbia Rossa" e ad onorare il Partito Comunista con riti quasi religiosi. La supervisione reciproca fu incoraggiata in tutta la società. Alla gente fu detto che il modo di pensare e di comportarsi sostenuto da Mao Zedong era l'unico corretto. Sessant'anni dopo, la Cina sta subendo un'altra Rivoluzione Culturale, il cui obiettivo è essenzialmente lo stesso di quello di Mao, cioè stabilire nuove norme di pensiero e di comportamento. Tuttavia, l'approccio e i mezzi di attuazione sono molto più completi e sofisticati che ai tempi di Mao. In superficie, il duro controllo degli anni '60 è una cosa del passato nella Cina di oggi. Ma in realtà, la società cinese è ancora oggi supervisionata da reti di sorveglianza e da ogni sorta di punizioni e ricompense digitalizzate, creando un diverso
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