di GUGLIELMO PIOMBINI
Con suprema noncuranza per l’oltraggio perpetrato nei confronti delle centinaia di milioni di vittime dei regimi comunisti che si sono ispirati alle idee di Karl Marx, nel bicentenario della sua nascita una folta schiera di politici, burocrati e intellettuali ha dato il via ad un’orgia di celebrazioni tanto incomprensibili quanto vergognose. In Germania non meno di 600 eventi, tra mostre, concerti, rappresentazioni teatrali e conferenze sono programmati a Treviri, la città dove Marx nacque il 5 maggio 1818. Il momento clou delle celebrazioni è l’inaugurazione di una statua in bronzo del filosofo tedesco, alta 5 metri e mezzo, donata dalla Cina. Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha il compito di togliere il velo alla statua.
Nel frattempo, nelle sale cinematografiche europee si proietta il film apologetico di Raoul Peck Il giovane Karl Marx (foto), e anche nelle librerie il successo editoriale del filosofo tedesco dilaga come
Non dimentichiamoci che mai i comunisti sono andati al potere con libere elezioni. I bolscevichi in Russia erano una minoranza rispetto ad altre forze politiche, i comunisti erano una minoranza in Cina e non parliamo dei paesi est europei. Essendo minoranza il primo lavoro era disfarsi degli avversari per diventare maggioranza, ovviamente non si possono spedire all’estero, dove diventerebbero forza di liberazione e neppure mantenere all’infinito in campi di concentramento.
Il comunismo, però, nacque per un eccesso di liberismo, senza gli squilibri, le disparità che nacquero con l’industrializzazione nell’800 Marx non si sarebbe neppure sognato di scrivere il Capitale. Ecco perché combattere i salari attuali a 700/800 euro al mese, eliminare i lavori precari, a tempo, evitare che un 10% della popolazione abbia il 50% del PIl, oltre ad essere un atto di economia di mercato è un atto di intelligenza, evitiamo di commettere gli errori del passato.
Come no? In Venezuela è stato così, anche se camuffandosi.
In Venezuela i comunisti sono al potere dopo libere e regolari elezioni? Me lo ero perso ma vado subito ad informarmi. Mi vengono altri casi di comunisti al potere con la forza pur essendo minoranza, Cuba, Corea del Nord, Nicaragua, Vietnam, Jugoslavia.
anche in Nicaragua
Marx NON era un economista, era un profeta allucinato che proiettava attorno a se le sue allucinazioni.
Si impicciò di economia per far vedere che lui aveva capito. Non aveva capito nulla, non sapeva e non capiva nulla, e del resto non gli serviva capire.
Non capisco perché l’autore parla della specializzazione e divisione del lavoro che sarebbero sparite nella sua futura società perfetta. A me non risulta.
La sua società “perfetta” è difficile da descrivere dato che il marxismo è tutta un’allucinazione, infatti lui non si premurò neanche di trovare un nome a questa sua futura società. Dopo la “dittatura del proletariato”, per miracolo, la sua società si sarebbe realizzata perché era “inevitabile”. Era scritto nella “storia” e lui, il sommo profeta, lo aveva “letto”, la Scienza glielo aveva rivelato.
E’ chiaro che non ci sarebbe stata proprietà privata, la famiglia, e le nazioni.
Tutto il suo pensiero è privo di senso, un DELIRIO.
Politica e crimine sono sinonimi.
La politica derivante dall’ideologia marxista è il peggior crimine contro l’umanità.
Solo la libertà rende la vita degna di esser vissuta.