di ROBERTO COLOMBO
Aziende che chiudono e ditte dismesse sono scenari diffusi e non più una rarità, nonostante si parli di crescita. Chi vive in un condominio vede che aumentano il numero di famiglie che non vogliono fare spese straordinarie perché hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione o hanno lavori estemporanei; lo spostamento della clientela dai supermercati tradizionali ai discount è un'ulteriore indicatore del fatto che di soldi ne girano meno. La crisi economica c'è ancora e chi ha un lavoro teme di perderlo e il timore è fondato perché ogni attività produttiva che chiude ne porta altre con sé, poiché i fornitori non vengono pagati e, di fatto, sono costretti ad accollarsi "de facto" i debiti di chi chiude. La situazione è brutta anche per i lavoratori, i quali cadono come birilli al seguito della cessazione di attività.
CRISI PER TUTTI? NON PER IL PUBBLICO! Eppure non per tutti è così. Una famiglia il cui padre è impiegato nella pubblica amm