di FRANCO CAGLIANI
Vado a fare la revisione obbligatoria all'auto in un'officina autorizzata e spendo una settantina di euro. Una spesa obbligatoria, per legge (!), benché la mia auto sia perfetta (dovendo io pensare alla mia incolumità cerco di tenerla in ordine).
L'officina che se ne occupa ha due impiegate che sembrano due burocrati dell'ufficio del catasto, non mi trattano come fossi un cliente che li ha scelti per un qualche motivo perché sanno che non ho alternative (salvo scegliere un'altra officina con altri burocrati). A quali riflessioni mi ha portato questa vicenda? Queste:
1- L'impresa che mi ha fatto il lavoro non offre alcun prodotto o servizio innovativo, si dedicano ad un controllo che è frutto di una costrizione legislativa, i clienti (assimilabili ai contribuenti in questo caso) sono costretti ad andare da loro;
2- La mia percezione mi porta a pensare a quell'officina come fosse un ufficio delle Entrate qualsiasi, dedito ad uno specifico compito motori
Una delle tante patrimoniali (dovremmo essere a sedici… secondo Confindustria). PS: Il revisore “amico” ti fa sempre uscire la macchina negativa al covid. O vogliamo parlare delle marmitte catalitiche delle BMW?
Ho recentemente appreso che in Francia, per i motoveicoli, la revisione periodica obbligatoria non è stata istituita.
INteressante! Grazie
Confermo che in Francia, limitatamente ai mototoveicoli, le parti interessate stanno “battagliando”: https://ffmc.asso.fr/controle-technique-moto-la-7188
Quando ero piccolo la revisione si faceva ogni 10 anni e si campava benissimo. Il problema era che una minima percentuale non curava lo stato dell’autovettura e c’erano dei veicoli in condizioni pericolosissime che viaggiavano. Come per tante altre cose anche in questo c’erano ovviamente fortissime differenze regionali…….