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La società? È null’altro che la somma degli individui

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di DARIO ANTISERI​

Il liberale rifiuta l’idea liberticida stando alla quale sopra all’individuo ci sarebbe qualche altra entità come, per esempio, lo Stato, il partito o la classe, una qualche altra entità autonoma ed indipendente dagli individui.
Dare sostanza ai concetti collettivi, reificarli, farli diventare cose è una tentazione a cui è facile cedere. I concetti collettivi sono “uno spettro sempre in agguato”, questo pensava Max Weber; e a Weber fa eco Karl Popper:
  • “Parlare di società è estremamente fuorviante. Naturalmente si può usare un concetto come la società o l’ordine sociale; ma non dobbiamo dimenticare che si tratta solo di concetti ausiliari. Ciò che esiste veramente sono gli uomini, quelli buoni e quelli cattivi; speriamo non siano troppi questi ultimi, comunque, gli esseri umani, in parte dogmatici, critici, pigri, diligenti o altro. Questo è ciò che esiste davvero”.
Esistono gli uomini che creano, si trasmettono e mutano idee, producendo, con le loro azioni, conseguenze intenzionali e conseguenze inintenzionali.
Sono gli uomini che esistono, “ma ciò che non esiste è la società. La gente crede invece alla sua esistenza e di conseguenza dà la colpa di tutto alla società o all’ordine sociale”.
“Ecco”, dice Popper, “uno dei maggiori sbagli è credere che una cosa astratta sia concreta. Si tratta della peggiore ideologia”.
*Tratto dalla rivista “Liberal”, 1998

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