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La sostenibilità delle auto elettriche fa rimpiangere la Vespa 50

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di PIERFRANCESCO BARDICCHIA

La mia azienda distribuisce (anche) veicoli elettrici. Nei giorni scorsi è arrivato l’ultimo modello. Avanzatissimo, tecnologicissimo, intelligentissimo e naturalmente, sostenibilissimo.

I miei collaboratori, molto interessati, hanno immediatamente iniziato a studiarselo nei dettagli. Qualcuno mi ha fatto notare che il solo pacco batterie di tale avanzatissimo veicolo costa praticamente quanto il veicolo da nuovo. Il che significa che tra cinque, sei o sette anni, quando il cliente avrà necessità di sostituire il pacco batterie che nel frattempo si sarà deteriorato, gli converrà piuttosto sostituire l’intero veicolo rottamandolo.

Ovvero con la scusa dell’ecologia e della “sostenibilità” stanno introducendo un ciclo di vita dei prodotti destinati alla mobilità enormemente più breve. Tanto per fare un esempio banale: la classica Vespa 50 nata nel 1963 (CINQUANTOTTO anni fa, per contrastare l’introduzione dell’obbligo di targa sui motocicli oltre i 50) è ancora diffusissima e commercialmente interessante.

Naturalmente non è ecologica con il suo motore due tempi di 50cc ma nel suo ciclo di vita ha “evitato” che venissero prodotti, immessi in commercio e poi smaltiti al fine vita DIECI veicoli elettrici dello stesso tipo e con un uso comparabile. La cui produzione avrebbe immesso nell’ambiente assai più inquinanti di quanti ne ha immessi una singola Vespa 50 nella sua percorrenza.

Naturalmente quella Vespa 50 ha impedito anche a produttori, distributori e soprattutto agli stati con la loro tassazione di lucrare sopra i dieci veicoli elettrici non venduti.

Aggiungo che i motori elettrici per loro natura hanno bisogno di assai meno manutenzione e praticamente nessun allestimento. Quindi anche tutta la filiera di concessionari e riparatori è destinata a sparire o ridimensionarsi in modo massiccio.
Adesso la presa per culo di “ecologia” e “sostenibilità” nel settore della mobilità elettrica vi è più chiara?

P.S. Guardi la pubblicità della foto qui sopra e ti scende la lacrimuccia: la prima Vespa 50 costava poco più di 50 Euro e si pubblicizzava in modo assai “liberale” la possibilità di guidarla a 14 anni senza targa, senza patente e come premio per gli studenti meritevoli.

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1 COMMENT

  1. sì …tutto bello e buono FINCHE’DURA…..gia’ e’ difficile lo smaltimento rifiuti oggi ma che faranno domani con la massa di batterie non solo auto da smaltire ? ….

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