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L’America è spaccata in due e non è più una democrazia. L’FBI? Prove false e menzogne

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di PIETRO AGRIESTI

Il raid a mar-a-lago – casualmente avvenuto per le elezioni di midterm – va capito nel contesto del precedente russiagate e della precedente campagna di disinformazione per dipingere lo scandalo Hunter Biden come disinformazione russa. Bisogna capire che in entrambi i casi l’Fbi ha giocato una parte importante nel sostenere falsità, nel far arrivare ai media notizie false e parziali, nel chiedere di diffondere certe notizie false o di censurare determinate notizie vere. E nessuno ha mai chiesto scusa. Ci sono indagini in corso, ma gli agenti coinvolti manco sono sospesi. È per questo che senza saperne niente quando arriva la notizia del raid a mar-a-lago uno non si fida. Non per complottismo o sfegatata idolatria di Trump. Poi leggo che alcuni degli agenti coinvolti nell’operazione a mar-a-lago sono gli stessi coinvolti nel russiagate.

D’altronde quando i servizi e l’intelligence sostenevano a suon di notizie false le guerre in medio oriente o la persecuzione dei vari whisteblower o quando cercavano di incastrare gente a caso con crimini ideati, organizzati e apparecchiati da loro, la sinistra pareva sapere che cesso di organizzazione criminale è l’Fbi. Quando è nato spiava, schedava e ricattava gli omosessuali. Poi non è che sia migliorato molto.

E non è solo l’Fbi: i media americani sono attendibili? Se il russiagate è andato avanti tanto è perché i media lo hanno sostenuto, collaborando con i servizi. Esattamente come hanno collaborato nella censura dello scandalo Hunter Biden e nella campagna per dipingerlo come disinformazione russa. Ma ancora prima.

Purtroppo io mi ricordo le false ricostruzioni date su quanto successo al parco Lafayette: Trump ha fatto sgombrare il parco dai manifestanti con i lacrimogeni per farsi una passeggiata e una foto opportunity, bibbia in mano. Ricostruzione rimbalzata in tutto il mondo. Era falsa. Ma che lo fosse è rimbalzato ugualmente in tutto il mondo? No.

E le false ricostruzioni del 6 gennaio? C’era un piano per rapire i senatori, provato dal fatto che tra i manifestanti alcuni erano entrati attrezzati per un rapimento. Era falso. Nulla del genere. C’era un poliziotto ucciso dai manifestanti con un colpo di estintore in testa. Falso. I manifestanti hanno ucciso diverse persone. Falso. Era tutto pre-organizzato da Trump. Falso. Intanto però resta ancora da chiarire il ruolo dell’Fbi stesso quel giorno, che ci sono ancora cose poco chiare.

E poi mi ricordo la copertura del processo a Kyle Ruttenhouse. Le vittime erano nere hanno scritto. Ma erano bianche. Non aveva motivo di stare lì. Ma aveva tutti i motivi per stare lì, ci lavorava, aveva amici, abitava vicino, era stato chiamato lì insieme ad altri per fare una mano visti i disordini, le violenze, le distruzioni causate dai manifestanti mentre la polizia dormiva. Ah ricordo anche i media definire pacifiche manifestazioni piene di violenze. Ma Kyle era un razzista… Prove? Zero. Nessuna. Era un suprematista bianco.. Prove? zero. Ricordo i media scatenarsi in un rivoltante linciaggio mediatico insomma. E dopo il verdetto: eh ma la giuria e il giudice erano razzisti.. Prove? Nessuna. Il giudice era stato nominato da un governatore democratico e godeva di stima bipartisan. Ma non servono le prove per accusare qualcuno di razzismo negli USA di oggi. Dopo tutto per i progressisti ogni bianco in quanto bianco è “sistematicamente razzista”.

E poi ricordo la censura di Parler. Le minacce continue ai social tutti per più censura. Le dichiarazioni di importanti esponenti dell’amministrazione Biden e del Partito Democratico contro la libertà di parola. E poi ricordo le dimissioni di Greenwald.

E poi ricordo quando a un convengo con Obama su “disinformazione e democrazia” uno ha osato fare una domanda su un argomento che nella discussione non era emerso, ma che sembrerebbe piuttosto pertinente: parlate di disinformazione e pericolo per la democrazia, quindi cosa pensate della censura dello scandalo Hunter Biden e della campagna di disinformazione per farlo passare per un’operazione dei russi sotto elezioni e con i due candidati testa a testa? Avrà mica alterato il risultato delle elezioni? Ed è stato liquidato con una alzata di spalle (con delle risposte vuote che valgono un’alzata di spalle), come niente fosse.

E Biden che voleva fare un Board anti disinformazione e metterci a capo una che aveva sostenuto ogni sorta di notizie false contro Trump? E lei che quando è stata subissata di attacchi – tanto che il progetto è naufragato, al posto di rispondere nel merito ha risposto “Siete tutti sessisti, mi attaccate perché sono una donna”? E d’altronde si sa chiunque attacchi i Dem è un razzista, un sessista, un omofobo, un suprematista a prescindere, non c’è bisogno nemmeno di dirlo.

In effetti ci sono una sfilza di prove che sia così, peccato solo che la maggior parte siano in realtà una serie di notizie e accuse false, indiscriminate, generalizzate, infondate, deliranti sostenute ad minchiam dai Dem, dai media vicini, e da pezzi dell’ingelligence, come appena evidenziato.

Quello che in tutto questo invece non ricordo è la capacità di riconoscere di avere dato notizie false, di avere sbagliato, di essere stati imprudenti e aver toppato, di essersi lasciati andare alla pura partigianeria, all’allarmismo, all’isteria, di aver inventato certezze che non c’erano, dato spazio a fonti inaffidabili, etc..

Poi arriva Biden e fa un discorso in cui scomunica il suo principale avversario politico, il suo partito, i suoi elettori, li bolla come fuori dalla storia, dai valori, dalla costituzione, dalla repubblica e dalla democrazia americana. Un discorso di quelli che in genere precede un colpo di stato. Un discorso che evidenzia in effetti l’esistenza di due Americhe, due idee della storia, della costituzione, dei valori, della repubblica e della democrazia americane, diversissime, incompatibili, incomprensibili una all’altra e ciascuna mostruosa e blasfema vista dalla prospettiva dell’altra. Un discorso irricevibile da qualsiasi conservatore, libertario, repubblicano, ma persino direi da qualsiasi liberal di quelli vecchia scuola che esistevano fino a trent’anni fa, che difendevano cose bollate oggi come nazifasciste tipo l’uguaglianza davanti alla legge, i diritti civili per tutti compresi i tuoi avversari politici, etc… stile vecchie ACLU insomma.

È chiaro che non si può avere contemporaneamente tutto questo e pretendere democrazia. La democrazia è un’altra cosa. In democrazia ci sono delle garanzie reciproche che le parti si danno e che oggi sono venute meno. In democrazia c’è un dibattito libero e plurale, oggi la censura o i sospetti giustificati di censura rendono non credibile la libertà del dibattito. In democrazia i media svolgono un ruolo di controllo indipendente rispetto al potere politico e statale, qui i principali media e social si vanno integrando agli apparati statali, e collaborano a sostenere quello che gli viene detto di sostenere. In democrazia si rispetta la costituzione, oggi è difficile non vedere come i principali articoli della costituzione americana siano violati apertamente, basti pensare che il primo emendamento è incompatibile con ogni forma di censura e qui abbiamo i servizi che indicano a Twitter e Facebook chi e cosa censurare e che piantano informazioni false nei principali media del paese.

Quindi io non so cosa ha combinato pel di carota con sti documenti nella sua villa. Però so una cosa: chiunque non sia un dem non si può fidare dell’intero sistema americano nelle sue varie articolazioni. Il governo federale, gli apparati statali, metà del paese e i principali media gli hanno dichiarato guerra e lo vedono come un nemico. Non arriverà mai il momento del compromesso, quello in cui ammetteranno i propri errori e cercheranno di ristabilire una comprensione reciproca nelle differenze, una reciproca tolleranza, e una pacifica convivenza sotto le procedure democratiche.

Da qui in poi l’unica cosa sensata per chi non la pensa come Biden è lavorare per una separazione il più possibile pacifica.

D’altronde se anche domani prendesse il potere federale questa parte politica oggi sotto attacco e se anche riuscisse a portare dalla sua media, intelligence, etc… non si otterrebbe altro che il ribaltamento della situazione, con l’altra metà del paese oggetto della vendetta di questa. In entrambi i casi non è più né una democrazia, né una repubblica, né qualcosa che può funzionare.

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