di MATTEO CORSINI
In un articolo di Gerassimos Thomas, Direttore generale dipartimento Fiscalità e Unione doganale della Commissione europea, ho letto alcuni passaggi che fanno rabbrividire. Si tratta di argomentazioni circa l'utilizzo del fisco per raggiungere gli obiettivi di transizione green. Nulla di nuovo, a dire il vero. Ciò nondimeno, ogni volta che leggo certe affermazioni ho la sensazione che siamo incamminati verso uno scenario distopico.
Secondo Thomas, la "nuova realtà geopolitica ha galvanizzato la determinazione dell’Europa volta ad accelerare la transizione energetica, a sviluppare un’indipendenza strategica e ad alimentare l’ambizione di lottare contro i cambiamenti climatici. L’Ue ha già intrapreso un percorso ben tracciato per affermarsi come leader mondiale nell’azione contro i cambiamenti climatici. Il Green deal propone una combinazione di misure normative, fiscali e di fissazione del prezzo del carbonio per raggiungere i nostri traguardi."
In
Vorrei vivere in un mondo di individui probi e virtuosi. Vorrei che quanto percepiscono i miei “rappresentanti” fosse relazionato al mio reddito di “loro mandante” e che lavorassero loro attivamente come faccio io senza demandarlo a segretari ed assistenti varii che devo retribuire a parte. Se fossero probi e virtuosi dovrebbero accontentarsi di meno, mentre temo che il giochino consista nell’ideare una nuova motivazione per tassare ulteriormente me ed avere loro una maggiore disponibilità di quattrini da spartirsi. Non sostengo che vorrei “rappresentanti” onesti che facciano i miei interessi e non quello di altri paesi, produttori di batterie ed ogni manufatto di una industrializzazione che ci obbligano a dismettere. Questo non lo sostengo perché li considero tutti, se non probi e virtuosi, sicuramente onesti.