di GIORGIO BARGNA
Per chi segue quanto scrivo è noto che è iniziato un processo teso alla nascita di una nuova Regione a Statuto Speciale il quale racchiude le aree geografiche del Lario, della Brianza e della Valtellina. Chi mi legge sa anche che ho scritto recentemente di Insubria ed Insubri. Affermavo al termine di quel pensiero che oggi è ora di rendere consapevoli gli Insubri di esserlo, qualcuno glielo ha fatto dimenticare, noi abbiamo il dovere di farli rinascere.
Specificavo nell’estensione del pensiero che, a mio avvisio, la nostra Regione (l’Insubria è per me il passo successivo e logico a Lario, Brianza e Valtellina) in causa deve essere sostenuta da un concetto geo-culturale ma anche da un fattore legato agli interessi economici. Le aree territoriali che descrissi hanno in comune sicuramente un tessuto produttivo comune, ma in collegiale, inserite nel contesto lombardo, hanno pure una tassazione decisamente iniqua e che non produce servizi e beni sociali.
Giorgio, sottoscrivo. Ma dobbiamo alzare il culo dalle nostre sedie. E non lo dico nè a te nè a me.
Giorgioleonedisanmarcoedogedicantù