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L’indipendenza veneta e il dilemma del politico locale

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di ALESSANDRO MORANDINI Periodicamente riappaiono, nelle discussioni intavolate dagli indipendentisti veneti, la Lega Nord e Luca Zaia. Queste due questioni vengono percepite in termini problematici; e non si può non notare, anche nell’ultima occasione in cui se n’è parlato (occasione peraltro importante e gravida di possibili felici conseguenze: la riunione costitutiva dell’Asenblea Veneta), l’immancabile eco d’un lamento. Gli indipendentisti veneti, non tutti ovviamente, appaiono intimoriti dal consenso che attualmente registrano i personaggi di Salvini, Zaia ed il partito della Lega. E’ chiaro che tale timore riverenziale è correlato, direi conseguente, ad una identità di scopi. Le maggiori espressioni di disagio verso gli attuali successi della Lega, di Zaia e di Salvini vengono infatti, perlopiù, da coloro i quali immaginano il percorso dell’indipendenza del Veneto esattamente come lo potrebbero (e sicuramente qualche volta lo hanno fatto, magari tempo fa)
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