di LEONARDO FACCO
In molti Comuni della Bergamasca sono esposti enormi cartelli con sopra scritto queste parole: "Grazia per Antonio Monella". Vi starete chiedendo: chi è mai costui? Ve lo spiego, riprendendo quanto apparso sulla stampa locale: "Era la notte tra il 5 e il 6 settembre 2006 quando Antonio Monella, imprenditore di Arzago d’Adda (BG), fu svegliato da alcuni rumori. Scese in salotto e, mentre la moglie e il figlio stavano dormendo, trovò il 19enne albanese Helvis Hoxa impegnato a rubargli l’automobile dal cortile. Monella, fucile alla mano, uscì in balcone e sparò contro l’automobile, colpendo ad un fianco il 19enne che, gravemente ferito, riuscì comunque a raggiungere i suoi complici, salvo poi essere abbandonato in fin di vita davanti ad un pub. Hoxa morì in ospedale poche ore dopo, mentre Monella fu arrestato con l’accusa di omicidio volontario. E' stato condannato in via definitiva a 6 anni e 2 mesi di reclusione ed è in carcere a Bergamo". Ora, un
Dire che la diffusione delle armi da fuoco nella popolazione è la causa prima di omicidi è lo stesso che dire che la diffusione dei cazzi tra la popolazione è causa prima di stupri. Ma mi pento di averlo scritto perché questo non incoraggerà gli oplofobi a riflettere ma spingerà le femministe a chiedere una legge per la messa al bando dei cazzi (tranne ovviamente per i dipendenti dello stato)
Caro Leonardo,
ho già avuto occasione di dire e scrivere il concetto a mio avviso fondamentale.
Il potere vuole che si spenga nei cittadini il sentimento di rivolta contro il sopruso.
Specie se armata, perchè …….. da rivolta nasce rivolta.
Già…
“A governare le brave persone ci vuole ben poco. Ben poco. E quelle cattive non possono essere governate affatto. O se fosse possibile non l’ho mai sentito io.”
Lo sceriffo Bell, “Non è un paese per vecchi”.
Grazie del libro che leggerò sicuramente. Senza nulla togliere alla legittimità dell’autodifesa faccio notare che la propaganda marxista dominante non vuole che si affronti l’aspetto etnico-razziale del crimine. Il problema con l’usare cifre aggregate dovrebbe essere evidente. Fare una media tra i crimini commessi a Concord, New Hampshire e quelli commessi a Detroit, Michigan è una tattica mirata a demonizzare le armi e non coloro che le portano. È disonesto e strumentale. E chi in Europa utilizza questi dati aggregati statunitensi per demonizzare le armi (come se i detentori di queste fossero omogenei) lo fa solo a scopo di controllo.
http://colorofcrime.com/colorofcrime2005.htmlà
Se l’ingresso degli immigrati fosse soggetto a un po’ più di rigore (visto che lo Stato si è erogato il monopolio di proteggere l’integrità territoriale) i fatti che provocano queste reazioni sarebbero forse meno frequenti. Fare il poliziotto o il vigile privato significa discriminare tra soggetti ad alto e basso rischio. Ma questo è sognare un Occidente che da decenni non esiste più.
Eccone la traduzione italiana:
http://tinyurl.com/neky2vv
grazie
Caro Leonardo
Articolo che ha pienamente centrato il problema. Il possedere armi per difendere se stessi, i propri cari ed i propri beni è un diritto sacrosanto. Chi commette reati, in uno stato non aberrato come quello italiota, dovrebbe sapere che gli può accadere anche di incontrare chi non vuole fare la vittima e che quindi può reagire in qualsiasi modo compreso riempirlo di piombo. Certi magistrati presi da masturbazione mentale si inventano l’eccesso di legittima difesa per cui l’omicidio colposo, per questi magistrati cialtroni e perditempo, diventa omicidio volontario. In queste operazioni di funambolismo interpretativo delle leggi sono ben supportati da squallidi avvocati difensori dei criminali. Se un criminale entra nella mia casa per aggredire il sottoscritto o i miei cari, gli sparo, visto che le armi le ho e le so usare bene, e non starei certo a guardare dove gli infilo i proiettili. Se lo farò secco meglio. Verrà il giorno che gli onesti che hanno reagito alle aggressioni e sono stati perseguitati da qualche magistrato imbecille, una volta ripresisi dal trauma, avranno il coraggio di andare a trovare il magistrato idiota facendogli pagare la sua imbecillità.
Grazie
Ottimo articolo. Leonardo ha perfettamente ragione.
La polizia statale serve solamente gli interessi della casta politico-burocratica, mentre l’utilità per i cittadini è praticamente nulla, oppure controproducente nei casi come questo.
Il 90 % dei reati, infatti, non vengono denunciati perchè si sa che sarebbe inutile; di quelli denunciati, il 90 % non viene sottoposto ad indagine; di quelli in cui si indaga, nel 90 % dei casi non viene scoperto il colpevole; quando vengono scoperti i colpevoli, i tribunali spesso li scarcerano subito.
Ormai tutte le aziende di medie dimensioni si affidano ad agenzie private di vigilanza.
Mentre i quartieri popolari sono lasciati a se stessi, il ceto politico-burocratico gode di scorte armate 24 ore su 24.
La polizia statale è fondamentalmente la polizia “privata” dei politici, dei magistrati e degli alti burocrati.
Si conferma ancora una volta che la cosiddetta proprietà pubblica è di fatto proprietà privata della nomenklatura, come avveniva anche negli ex paesi comunisti.
Grazie, anche per i numeri che hai postato, che confermano tutto!
Io la vedrei così: ho un campanello, se uno ha bisogno di qualcosa suona, altrimenti se sono armato e ho il coraggio di spararti, secondo me ho tutto il diritto di farlo!
Se non sbaglio poi, per quello che riguardano le popolazioni europee maggiormente armate, gli svizzeri devono essere fra i primi. Non mi sembra che nonostante siano così armati ci siano tutte queste sparatorie!. Come mai?…
Concordo!
Grazie per il libro!
Sono convinto che più è difficile per l’uomo della strada possedere armi, più la differenza tra sbirri e criminali si fa impercettibile…
Le ricorrenti campagne contro la caccia hanno, a mio parere, ben poco a che fare con la protezione degli animali selvatici – chissà perché, ma io ci vedo la solita, vigliacca mossetta sinistrata volta a sopprimere le libertà individuali…
Grazie a voi abbonati!