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Meloni in barella al processo “tanko 2”. udienza rinviata a giugno

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di REDAZIONE

Doddore Meloni non accettò di essere prosciolto dalle accuse quando a chiederlo fu il Pubblico Ministero e il 15 marzo si presentò in tribunale a Brescia. Oggi, con quella coerenza che lo contraddistingue, s’è ripresentato, seppur da condannato agli arresti. Lo ha fatto in barella, visto che l’indipendentista sardo ha iniziato lo sciopero della fame e della sete da tempo.

“Il Patriota Sardo Doddore Meloni, senza nessun preavviso è già stato trasferito a Brescia per l udienza di Lunedì per il processo Tanko 2 – ha detto Patrizia Badii -. I familiari e il suo avvocato (come tutti noi), sono molto preoccupati per il suo stato di salute. Lo stato occupante italiano come sempre con la sua prosopopea fa e disfa la vita degli altri. Libertà al patriota sardo”. Considerate le precarie condizioni di salute del suo assistito, che non gli consentirebbero assolutamente di affrontare il viaggio di rientro in Sardegna, l’avvocata Puddu ha chiesto al giudice che Meloni venga ricoverato in ospedale a Brescia e sottoposto ad un intervento di idratazione. Richiesta non accettata.

Stamattina, a Brescia, c’erano circa 300 indipendentisti a sostenere gli imputati,oltre 30 persone, al processo “Tanko 2”. Un’udienza che tutti pensavano cruciale, visto che tutte le arringhe e gli interventi personali erano stati fatti due mesi fa. Invece, ecco che arriva l’ennesimo rinvio al 26 giugno prossimo, alle 9.30 del mattino. Insomma, tutto è ancora aperto. L’udienza si aggiornerà in attesa che la corte d’Appello di Brescia si pronunci sull’istanza di ricusazione depositata in data odierna dall’avvocato Fogliata.

“Un processo politico itagliano, senza capo né coda – scrive Chiavegato sul suo profilo Facebook – tenuto in piedi per mostrare i muscoli di uno stato fallito, corrotto finito. Oggi si rafforza lo spirito di fratellanza dei vari imputati, che con percorsi diversi, lottano per la libertà di tutti i Veneti, siano essi indipendentisti o siano ancora legati a questo stramaledetto paese ipocrita gestito da ladri e parassiti”.

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