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Misure economiche governative e conseguenze involontarie: il bonus del 110%!

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di ALESSANDRO ROSSI

Vediamo con un esempio di attualità cosa succede quando il governo, per i più disparati fini, decide di intervenire nei rapporti di prezzo attraverso strumenti di controllo o di incentivo.

Abbiamo la fortuna di aver avuto un intervento statale a gamba tesa, di proporzioni enormi, e quindi il cui risultato non intenzionale è deflagrato velocemente. Ricordate tutti il famoso “bonus del 110%”. Quel ridicolo (economicamente parlando) bonus elargito dal governo a chi “efficienta energeticamente” la propria abitazione.

Cosa è avvenuto nei fatti? Migliaia di cittadini, lanciati alla corsa a chi fa prima a spendere i soldi degli altri per efficientare casa propria, hanno creato una domanda abnorme. Domanda che, ai costi negativi del 110%, non può certo essere soddisfatta dalla struttura produttiva dell’offerta, pre bonus.

Il risultato è che oggi, 13 Settembre 2022, se voglio cambiare tre infissi di numero, devo aspettare Febbraio 2023, o se mi dice culo Dicembre 2022. Perché oceani di condomini, col 110% hanno prenotato finestre fino alla prossima primavera.

Lo stesso discorso si può fare con le installazioni di pannelli fototermici per riscaldare l’acqua. E’ avvenuto quello che avviene sempre con le sovvenzioni.
Si squilibra il rapporto tra domanda e offerta e il bene “sparisce” invece di essere alla portata di tutti (e io non volevo manco usare il 110%). Lo stesso identico meccanismo per il quale, grazie alla Sanità Pubblica, ti fai la Tac all’intestino a Novembre 2023.
Lo stesso identico meccanismo per il quale il price cap alle mascherine a 50 centesimi, ha distrutto la reperibilità delle stesse.

Ma il peggio deve venire. Il peggio non è la mancanza temporanea dei beni richiesti. Il peggio è la susseguente deformazione della struttura produttiva.

Adesso molti imprenditori, vedendo il ritardo che si accumula nel gestire la domanda di finestre, potrebbero cominciare ad aggiustare la produttività di finestre, alla rinnovata domanda (drogata dal 110%). Qualora lo facessero, la società si perderebbe la produttività in alcuni campi, per acquisirla in “finestre”. Ma il mercato delle finestre è in questo momento quello che si definisce bolla.

La domanda è enorme perché drogata dal finanziamento pubblico. Ma non appena cessa il finanziamento pubico e la domanda torna quella genuina, tutte le nuove aziende finiscono in fallimento. Si definisce quest’ultimo ciclo “boom-bust”. Boom è quando grazie ai soldi pubblici dici “che bello vedi quanti clienti”. Bust è quando finisce la droga pubblica e scopri che sei fuori mercato.

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1 COMMENT

  1. il 110% ha di fatto causato incrementi del 200% (in alcuni casi anche oltre) dei prezzi e ritardi allucinanti anche sulla consegna di lavori non soggetti a bonus

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