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Nel pd vige la peggiocrazia, fanno a gara per superare renzi

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di MATTEO CORSINI

Da qualche tempo il governatore della Puglia, Michele Emiliano, è diventato particolarmente antirenziano, essendo uno dei tanti pretendenti alla posizione di segretario del PD. Come altri, Emiliano attacca Renzi da sinistra, con posizioni che suppongo piacciano alla Cgil, per esempio sull’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, in merito al quale sostiene che “sarebbe cosa sacrosanta ripristinarlo ed estenderlo a tutte le aziende. Non si può distruggere la vita di una persona, licenziandola senza giusta causa e dandole una manciata di soldi”.

Evidentemente Emiliano ritiene che il resto del mondo sia incivile, dato che quasi ovunque i rapporti di lavoro possono terminare per iniziativa del datore di lavoro con il licenziamento anche senza giusta causa, generalmente a fronte di un indennizzo in denaro. E probabilmente ritiene che sia meglio, nel caso, distruggere un’azienda per evitare che siano licenziate alcune persone.

Quanto alle forme si assistenza a chi è in difficoltà, Emiliano afferma:Sono d’accordo con il reddito di cittadinanza solo per i casi di povertà assoluta. Semmai bisognerebbe evitare che le famiglie cadano in stato di povertà o di precarietà a causa di una situazione debitoria. Ad esempio, di fronte a chi è in difficoltà a pagare il mutuo e non ce la fa più, il Comune, la Regione o lo Stato dovrebbero subentrare nel rapporto debitorio con la banca, diventare proprietario della casa dove quella famiglia in difficoltà potrà continuare a vivere. E magari in futuro riscattarla. Il Pd invece ha fatto una legge che accelera la procedura di vendita dell’immobile per chi è moroso.”

In pratica lo Stato diventerebbe garante di tutti i debiti di chi “è in difficoltà”. Qui i problemi sono di due diversi ordini. Da un lato, si fornirebbero incentivi errati sia ai cittadini nel contrarre debiti al di fuori della loro portata, sia alle banche nel concedere mutui contando sulla garanzia statale di ultima istanza. Il tutto finirebbe per ricadere sui pagatori netti di tasse. Dall’altro, anche sorvolando sul problema degli incentivi e dell’ulteriore sfruttamento a danno dei pagatori netti di tasse, il costo sarebbe semplicemente insostenibile data la già enorme pressione fiscale e l’altrettanto enorme debito pubblico.

Proposte come questa fanno capire che c’è un’offerta politica perfino peggiore del renzismo. Questo forse dovrebbe essere il vero significato di peggiocrazia.

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3 COMMENTS

  1. Tipica filosofia terronica : io ho tutti i diritti e nessun dovere e il lavoro è una condanna che è meglio venga subita dagli altri.

  2. … oppure c’è qualcuno convinto che Draghi possa continuare all’infinito a comperare debito pubblico italiano. L’Italia spende e la BCE paga. Per qualche miliardo i commissari UE minacciano procedure d’infrazione (ma si applicheranno?), poi il “nostro uomo a Francoforte” ci compra altri 20 o 30 miliardi di carta straccia (BTP) e noi (con PD, 5* o Forza Italia il “prodotto’ non cambia) continuiamo a “investire”, “rilanciare”, “ristrutturare” buttando i miliardi nei soliti calderoni. Reddito di cittadinanza? No problem! Immigrazione? No problem! Il Sud? Deve finalmente ripartire, diamogli un’altra palata di miliardi. Terremotati? Be’, lí le cose si complicano: ci sarebbe da rimboccarsi veramente le maniche. E allora? Che si arrangino…

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