di LEONARDO FACCO
Uno dei principi tanto cari agli anarco-comunisti è sempre stato questo, sintetizzabile in una frase alquanto affascinante: "A ognuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo il suo bisogno". Un principio che non dico pienamente condivisibile dai libertari, ma rispetto al quale nulla c'è da obiettare, considerato che fa salvo un altro assioma assai più rigoroso per chi, invece, ha a cuore la libertà, ovvero il "principio di non aggressione".
Come ha scritto Walter Block, nel suo secondo "Difendere l'indifendibile", «fin tanto che viene posto in atto da, e applicato a, solamente coloro che lo condividono, non c'è niente di incompatibile tra esso e la filosofia che ispira il pensiero libertario». In sintesi, siamo nel campo di quelle che Block stesso ricorda essere le "istituzioni volontarie", come ad esempio i monasteri, le abbazie, le comunità religiose o i mitici kibbutz. Questi ultimi, nello specifico, sono forme di associazione volontaria na
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