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Nulla è più vecchio del nuovo che avanza

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di MATTEO CORSINI

Raggiante per aver ottenuto la presidenza della Camera per il barbuto Roberto Fico, Luigi Di Maio ha fatto un breve elenco delle cose da fare una volta al governo: “Taglio delle tasse alle imprese, superamento della legge Fornero, aiuti alle famiglie che fanno figli, strumenti per il lavoro dei giovani”.

Ben vengano i tagli alle tasse (non solo per le imprese), mentre il superamento della legge Fornero, mantenendo un sistema pensionistico a ripartizione (leggi: schema Ponzi), sarebbe disastroso per chi oggi versa contributi, abbassando ulteriormente le probabilità di percepire una pensione in futuro.

Quanto agli aiuti alle famiglie con figli, si tratta di un mantra ripetuto più o meno da tutti. Mentre i non meglio precisati “strumenti di lavoro per i giovani” non si sa cosa siano. Anche se è legittimo supporre che una consistente fetta dell’elettorato del M5S pensi alla percezione di un assegno in assenza di qualsivoglia attività lavorativa.

Al di là di quello che uno pensa dei singoli provvedimenti, in generale il problema è sempre lo stesso: ognuno di essi comporta un aumento del deficit, a meno che non si individuino le necessarie coperture. Il nuovo che avanza almeno in questo è identico al vecchio.

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4 COMMENTS

  1. Le tasse vanno ridotte per tutti, pesantemente.
    Anche alle famiglie.
    E poi devono introdurre un livello di intassabilità che abbia un senso.
    Da come la vedo io il livello di reddito intoccabile, netto, è di 25mila euri.
    Altrimenti scherzano.
    Almeno 2000€ mensili puliti.
    Altrimenti è sopravvivenza, non vita.
    Sopra a tale livello, sempre netto, aliquota unica al 7-10%.

  2. Nell’articolo una frase mi colpisce:”…a meno che non si individuino le necessarie coperture” che mi pare faccia il paio con le famose riforme fiscali ad invarianza di gettito….un paese che utilizza (malamente) più del 50% del Pil con la spesa pubblica ha tutto fuorché il problema delle coperture. Le 4 maggiori voci di spesa pubblica, che da sole valgono il 50% della spesa pubblica sono interessi sul debito, sanità, previdenza, dipendenti pubblici.
    Io penso seriamente che privatizzare la Sanità (come in Svizzera per esempio) comporterebbe l’automatica eliminazione degli sprechi e delle ruberie nel settore, privatizzare la previdenza (come in Svizzera) eliminerebbe sprechi e ingiusti privilegi e regalie, si può fare default sul debito pubblico (cogliendo l’occasione per nazionalizzare la banche che fallirebbero per trasformarle in casse di risparmio a sostegno delle imprese piccole per poi rimetterle sul mercato), i dipendenti pubblici sono almeno il doppio del necessario, in Spagna hanno tagliato la tredicesima del settore pubblico, in Svizzera c’è un dipendente pubblico ogni 60 abitanti, in Italia 1 ogni 17. Non ho parlato del Quirinale che spende 5 volte Buckingham Palace, dei politici e funzionari pubblici più pagati al mondo, delle auto blu, dei 4,5 miliardi per mantenere i clandestini, della spesa per le grandi opere inutili. Mi fermo qui solo per dire che eliminando, razionalizzando, tagliando la spesa pubblica ci sono le risorse per la flat tax, eliminare l’Irap, abbassare le aliquote Iva, eliminare la Legge Fornero, e fare pure una specie di reddito di cittadinanza che insieme al salario minino legale esiste già in altri paesi da un pezzo.

  3. Basterebbe che su posizioni d’entrata l’imprenditore potesse pagare quel che di fatto paga lo stato per tutti i lavoratori “pubblici”. —- Una Cippa!
    Uguale contribuzione ed uguale tassazione degli stipendi “pubblici” per i quali lo stato è noto pagare con la tasca destra ed incassare con la tasca sinistra. +1 -1 = ?

  4. strumenti di lavoro per i giovani?…se è la metamorfosi del reddito di cittadinanza è un passo avanti almeno nell’evoluzione del pensiero…

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